Detriti di vario genere e rami caduti hanno ostruito il transito normale dell’acqua, la cui mole è stata ingigantita dalle intense precipitazioni su tutto il territorio. I residenti dei dintorni sono stati messi in allerta e si è provveduto ad un’immediata rimozione degli ostacoli. Il tutto si è svolto senza grossi problemi e anche il vice sindaco Verini ha espresso grossa soddisfazione con una dichiarazione standard, come si usa in questi casi: «Nel corso delle operazioni, effettuate grazie alla sensibilità del personale del Consorzio di Bonifica, intervenuto tempestivamente in considerazione dell’allerta meteo, sono stati rimossi tutti i detriti che, accumulatisi nel corso del tempo, avevano creato un’ostruzione e che, senza l’intervento effettuato sabato scorso, avrebbero potuto determinare l’esondazione del corso del Fosso Patatona».
Viene però il dubbio che i lavori fatti a suo tempo, con i soldi stanziati dalla Regione Lazio per sistemare il Fosso Patatona all’interno di un pacchetto complessivo da destinare a diversi territori con eguali problemi con il valore di 2.000.000 di euro, non siano stati eseguiti correttamente. O che, purtroppo, non si sia tenuto conto dell’intensificarsi delle precipitazioni su questo territorio, fenomeno ormai consolidato e che sfugge a qualsiasi statistica passata. Il Fosso Patatona si trova poi in un territorio del Comune di Ciampino spesso trascurato e lasciato a se stesso: basti pensare che nel 2004 passò per il consiglio comunale una relazione sull’analisi territoriale e dei rischi che comprendeva anche il rischio idrogeologico di quella zona. Un avvertimento vano che per ora ha causato lievissimi danni che per una serie di circostanze future potrebbero diventare inponderabili.