La mostra fotografica
“La mostra fotografica è stata realizzata – scrivono i promotori dell’iniziativa – dal photo team “ I disertori della vanga” in collaborazione con ” Pro Loco Genzano di Roma ” prevede l’esposizione di foto di maschere apotropaiche tradizionali sarde. I fotografi Carlo Andreani , Fabrizio Baldazzi, Fabrizio Cimini, Paolo Lolletti si sono dedicati a un’affascinante ricerca sulle tradizioni ancestrali del Carnevale in Sardegna, su Carrasegare, con particolare attenzione a quelle di Fonni, Lula, Mamoiada, Orotelli, Ottana, Sorgono, Ula Tirso. Le tante foto di cui si compone il ricco percorso espositivo documentano riti e cerimonie tradizionali, simbolo e orgoglio dell’appartenenza ad un popolo; si tratta di un patrimonio identitario antichissimo che si tramanda da sempre di padre in figlio. Mamuthones e Issohadores da Mamoiada. S’Urthu e sos Buttùdos da Fonni. Su Battileddu da Lula. Sos Thurpos da Orotelli. Boes e Merdules da Ottana. Is Arestes e S’urtzu Pretistu da Sorgono. S’Urtzu a Ula Tirzo.
Il palazzo Sforza Cesarini di Genzano, vista lago di Nemi
Il Palazzo Sforza-Cesarini è un edificio nobiliare situato a Genzano di Roma la cui forma attuale è dovuta ai lavori eseguiti ai primi del XVIII secolo ad opera dagli architetti Ludovico e Domenico Gregorini. Il palazzo Sforza-Cesarini, nella forma attuale, nacque come residenza estiva della famiglia Cesarini, poi Sforza Cesarini, signori di Genzano dal 1564, nato a sua volta dalla trasformazione di un castello medievale, esistente già ai primi del XIII secolo, posto a guardia del Lago di Nemi. La trasformazione del castello medievale in palazzo fu avviata verso il 1590 da Giuliano II Cesarini il quale acquistò case e terreni circostanti la costruzione medievale per poterla ampliare.
Questo nuovo palazzo era collocato alla destra dell’attuale portale d’ingresso. È probabile che l’originario nucleo del palazzo si presentasse come semplice articolazione del recinto fortificato, privo di una specifica individualità, prevalentemente aperto verso l’interno del borgo e chiuso verso l’esterno. A fianco del vecchio palazzo, in corrispondenza dell’attuale portale, era situata la porta principale dell’insediamento urbano di Genzano (“Genzano Vecchio”); pertanto gli abitanti di Genzano mantennero il diritto di poter passare per l’odierno portone del palazzo. Completando il distacco dall’originario nucleo medievale, ad opera del duca Gaetano Sforza Cesarini, tra il 1713 ed il 1730 venne realizzata la nuova facciata mediante l’aggiunta di un ulteriore corpo di fabbrica verso il lago, rendendo l’edificio simmetrico rispetto all’antico portale. Inoltre, il fabbricato fu sopraelevato di un piano, accentuandone la sproporzione rispetto alle casette contigue.