Da quanto sappiamo la legge regionale in materia di pesca nelle acque interne del Lazio, delega la tutela della pesca alle amministrazioni provinciali, quindi anche il rilascio di licenze per pesca professionale e dilettantistica: non è perciò il parco l’ente competente. Non le risulta che sia la provincia a rilasciare le licenze di pesca?». Poi la Capomaccio prosegue: «È vietata la pesca sportiva con natanti trainati da motori, eppure quest’estate ne abbiamo visti parecchi. Anche queste situazioni ritiene siano in regola?».
Legambiente chiede altri lumi al Sindaco: «Perché dice che i pescatori hanno diritto di fare pesca notturna perché autorizzati dal parco (che non è delegato), ma soprattutto perché giustifica anche chi fa campeggio libero?». E ancora si legge: «Forse esiste una normativa non ancora pubblica che prevede la rivoluzione in campo di rilascio di licenze? Se così fosse, gradiremmo ricevere la nuova normativa». Non si fa attendere la risposta del Sindaco Monachesi: «Non capisco come possa avere capito che giustifico il campeggio libero. Sono totalmente contraria ai campeggi spontanei sulle rive del lago sia per motivi ambientali che di sicurezza. Forse le sue perplessità sono nate dalla non conoscenza della determina della Provincia di Roma che per due anni ha consentito la pesca con la tecnica del carp fishing anche nelle ore notturne.
Quindi il divieto assoluto di pesca notturna per il Lago Albano non sussiste più eccetto per il periodo che va dal 15 maggio al 30 giugno. So bene che per pescare occorre una licenza della Provincia, ma so anche che per le strutture di supporto alla pesca occorre un nullaosta del Parco. Ecco perché ho dichiarato che se erano stati autorizzati non potevo fare nulla». È possibile rileggere gli articoli del Caffè sulla pesca sportiva sul sito www.ilcaffe.tv.