Sempre voi, dottor Tiero, lo approcciamo: rieccovi dopo disastri e coltelli delle ultime due legislature cittadine, che avete di fatto suicidato; i guai in tema di urbanistica, trasporti, verde pubblico e molto altro. Qualche maligno potrebbe sbottare: “Ma con che faccia si ripresentano?!”. Ecco, cosa replicare a questi sfacciati? «Sono abituato a rispondere del mio operato – risponde serafico il minore dei due fratelli acchiappavoti (è del ’67, l’altro è Raimondo, classe ’63) -. E per quanto mi riguarda, al momento in cui la politica è stata sollevata dall’amministrazione cittadina, ero rientrato in giunta da quattro mesi. Periodo nel quale si erano gettate le basi per un buon lavoro: penso ai 14 milioni di euro intercettati per le opere del Plus, poi persi dalla gestione commissariale. La riqualificazione del museo della bonifica. Avevamo rimodulato la fruizione del trasporto pubblico eliminando viaggi gratis a pioggia ma conferendoli a chi non fosse effettivamente in grado di pagarsi il biglietto (si riferisce agli over 65, prima tutti gratis poi solo ai titolari di ISEE inferiore a 15mila euro) e…».
Tutto giusto, quindi? Possibile che non ci sia uno sbaglio o, meglio, può finalmente farci il nome di qualcuno che secondo lei ha sbagliato? Ma non la politica, le incomprensioni o il sistema: proprio un nome?
«È chiaro che chi governa sbaglia – risponde accigliato – premesso che io distinguo sempre le responsabilità civili o penali (in merito alle quali, seppur ci fossero, non entro) da quelle politiche. Le dico ad esempio che non mi trovavo d’accordo con la linea adottata dai titolari di urbanistica e verde pubblico».
Quindi Di Rubbo e Cirilli?
«I nomi sono pubblici», replica sornione.
Ma quali i segni di discontinuità intendete dare – subito – ai vostri elettori storici o a chi vorrete convincere che stavolta andrà meglio?
«Basta alle scelte calate dall’alto: autodeterminazione dei territori e condivisione dei programmi a piccoli passi, senza progetti faraonici destinati a rimanere nel regno dei sogni».
Quindi basta ai califfati fondani e alla sudditanza romana… niente metropolitane, terme fantasma, fantasiosi borghi marinari, ci sta dicendo questo?
«L’ho già detto: autodeterminazione. Significa che a Latina comanderà Latina. Attenzione però a distinguere i sogni dai progetti: io penso che il domani del nostro territorio sia legato a due peculiarità: agricoltura e turismo.
Quindi subito un nuovo Piano Regolatore strutturato in quest’ottica, dove si individuino con chiarezza le zone deputate alla costruzione di alberghi e parchi tematici. Puntare decisamente su terme e promozione enogastronomica, con una politica finalmente sensata di tutela del territorio».
In una conferenza stampa del 16 gennaio scorso, il coordinatore provinciale di “Noi con Salvini” Umberto Fusco ha fatto sapere che il suo movimento, per il momento, non fa accordi con gli altri del centro destra. Il seguace del leader leghista ha voluto essere chiaro: «Per avviare qualsiasi discorso con Forza Italia e Fratelli d’Italia sono necessarie tre condizioni: i candidati che presenteranno, a Sindaco e nelle liste, devono avere un casellario giudiziario immacolato, non avere carichi pendenti e se imprenditori, non aver avuto in precedenza delle procedure fallimentari. Stesse condizioni, ovviamente, riguarderanno i nomi proposte da noi». Fusco ha inoltre precisato che NCS non considera utili le primarie per la scelta del candidato sindaco.
L’idea era di coinvolgere i tre maggiori “indiziati” per le tanto sospirate primarie di centro destra in un virtuale faccia a faccia che li sottoponesse alle stesse, poche, ma invero scomode domande. Alessandro Calvi non ci ha risposto, il dottor Calandrini, dopo avergli anticipato le questioni, ci ha fatto sapere via e-mail che (riportiamo testualmente) «Ho sempre avuto il massimo rispetto per il lavoro di tutti e non mi sono mai sottratto ad ogni tipo di confronto, ma questo è un momento particolarmente complesso che lascia poco tempo… Se fosse possibile posticipare sarebbe utile, altrimenti alla prossima occasione». Da febbraio 2015, da lui aspettiamo risposte in merito all’appaltone da oltre 43 milioni di euro per il megaimpianto di trattamento dei fanghi di depurazione previsto sotto Sermoneta, a ridosso di Latina Scalo. Progetto affidato a una ditta di Cisterna senza l’obbligatoria discussione e approvazione della Conferenza dei Sindaci. Il buon Tiero, invece, si premurava di telefonarci lui stesso, dribblando democristianamente insidie e trabocchetti con risposte che ovviamente rimettiamo al giudizio dei lettori.