Nel 2005 il recesso del Comune dal contratto con il Ccc emiliano che, tra una battaglia legale e l’altra, lo scorso anno ha visto il Tribunale di Velletri condannare l’ente pubblico dei Castelli romani a risarcire l’impresa bolognese di 375.500 euro. Un esposto giunto il 15 luglio 2008 alla Procura presso la Corte dei Conti del Lazio ha portato gli inquirenti contabili ad aprire un’indagine, affidando una serie di accertamenti all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. È stato così che i magistrati si sono convinti che, per gravi irregolarità nelle procedure di realizzazione dei lavori, il Comune ha subìto un danno di circa 132mila euro. L’ing. Scifoni e l’ing. Farro sono stati citati a giudizio e chiamati a risarcire tale somma.
Al termine del processo la Corte dei Conti ha condannato i due. Per i giudici i tecnici avrebbero commesso “gravi irregolarità e inadempienze in relazione alla consegna dei lavori appaltati, che sono stati realizzati con significativo ritardo e con oneri finanziari del cui aggravio sono sicuramente responsabili”. Ritenendo coinvolte nello sperpero di denaro anche altre persone, la Corte dei Conti ha fatto però lo sconto ai due ingegneri e condannato Scifoni a risarcire al Comune di Albano 24mila euro e Farro 16mila.