Quest’anno, nei plessi scolastici di Cecchina e di Via Torino a Pavona, si sono verificate situazioni inaccettabili. Nel plesso di Via della Stazione, a Cecchina, il 19 dicembre scorso la società erogatrice del servizio mensa, ha esposto nel refettorio, un cartello che recitava: “È SEVERAMENTE VIETATO PORTARE FUORI DALLE SALE MENSA QUALSIASI TIPO DI ALIMENTO O BEVANDA, PENA LA DENUNCIA ALLE AUTORITA’ COMPETENTI”. “Un cartello ritenuto vergognosamente intimidatorio nei confronti dei bambini – si legge nella nota dei genitori – che ha motivato una prima raccolta firma con 110 genitori aderenti”. Contemporaneamente, gli stessi genitori hanno ritenuto opportuno aderire, anche, alla sottoscrizione per richiedere l’ intervento degli organi competenti (Asl e Nas) oltre alle necessarie verifiche di tutte le non conformità presenti nei verbali.
Anche nella scuola di Via Torino a Pavona non mancano i disagi. Particolare apprensione è sorta dopo il rinvenimento di un corpo estraneo nello sformato di patate: il comitato di Pavona ha immediatamente avvertito gli enti preposti protocollando una lettera alla ASL, al Comune, al presidente della commissione mensa, al dirigente scolastico e al dirigente di plesso.
“Da tempo si segnalano conformità non rispettate in vari plessi: temperature dei cibi, strumenti fondamentali non presenti nei refettori, piano dei trasporti non rispettato, contenitori visibilmente usurati e igiene a volte discutibile, contenitori gastronomici difettati, etichette generiche, idoneità dei furgoni, gestione dei pasti speciali serviti freddi, qualità dei cibi dubbia”, spiegano i genitori. E continuano: “Come non parlare poi del menù. Di norma, deve essere approvato preventivamente dalla Asl, approvazione che manca nonostante da due anni il capitolato è in essere. Solo a settembre 2013 su pressioni dei comitati, il comune ha finalmente fatto la richiesta. Menù che non prevede una differenziazione tra l’infanzia e la primaria, che viene ritenuta fondamentale per la complessità dell’utenza.
“I comitati sono uno strumento di partecipazione importante per le amministrazioni, essi sono la rappresentanza di chi vive veramente il territorio e le amministrazioni dovrebbero farne uso per fare al meglio il proprio lavoro. I bambini non possono più aspettare”.