“I nostri dati e quelli ufficiali del teleidrometro combaciano alla perfezione”, ci conferma Giancarlo Della Monica, cittadino attivo dei Castelli Romani ma anche delegato del sindaco di Grottaferrata, Mirko Di Bernardo, all’Ecologia ed allo Sviluppo Sostenibile.
I monitoraggi di Giancarlo Della Monica vanno avanti da un anno, per la precisione da ottobre 2022, e attestano un calo delle acque, negli ultimi 12 mesi, di meno 26 centimetri, 7 centimetri solo nell’ultimo mese circa. Una emorragia costante e continuativa del prezioso oro blu che non sembra arrestarsi né d’estate, né tantomeno d’inverno.
I consumi d’acqua eccessivi
“Il problema, ci racconta Giancarlo, riguarda l’intera falda dei Castelli Romani, non solo il lago Abano (per sapere dove si trova, clicca qui) o quello di Nemi, che sono la manifestazione visibile ed esteriore di quello che avviene nelle viscere della terra da decenni. Nell’area sud di Roma, ossia ai Castelli Romani – ci spiega l’esperto – la falda è in grado di raccoglie ogni anno all’incirca 35 milioni milioni di metri cubi di acqua, ma nelle nostre case castellane ne utilizziamo 60 milioni circa.
Questo gap d’acqua viene in parte limitato, da 35 anni circa a questa parte, prendendo circa 10 milioni di metri cubi d’acqua annui dall’acquedotto del Simbrivio, situato a circa 80 km dai Castelli Romani. In ogni caso, questo utilizzo eccessivo d’acqua fa abbassare la ‘nostra’ falda di circa 15 milioni di metri cubi annui.
La classica punta dell’iceberg
Quello che sto cercando di dire è che il problema che vediamo nei laghi è la classica punta dell’iceberg. A tutto ciò, certo, si aggiungono i prelievi diretti di Acea, Vaticano, ed altri soggetti pubblici e privati, la lista è molto lunga, prelievi che vanno ridotti alla svelta, il prelievo dell’acqua va monitorato e razionalizzato quanto prima, per fermare il ‘dissanguamento’ d’acqua che rischia di ‘uccidere’ il lago Albano.
Poi, inoltre, va ridotto immediatamente il consumo di suolo, visto che l’eccessiva cementificazione non permette all’acqua di penetrare nel terreno e quindi alla falda sottostante di ricaricarsi. Ai Castelli, quello del consumo di suolo, è un problema particolarmente grave.
I comuni imparino a fare squadra
Grottaferrata si è impegnata nel farlo, e su questo ostiamo cercando di dare il nostro contributo. Poi serve altro, tipo: dissigillare il suolo, cioè togliere asfalto e cemento dal terreno, laddove possibile: piazzali, parcheggi, etc. Ogni comune si dovrebbe impegnare in tal senso, anche un solo ettaro o due, fanno la differenza. Inoltre, andrebbero costruiti subito degli invasi di raccolta dell’acqua piovana, per gli usi più vari. Ma i comuni, certo, devono imparare a fare il gioco di squadra, da soli non si va da nessuna parte.
Il contratto di lago
Poi c’è un ‘contratto di lago’, che prevede di aumentare la quantità di acqua piovana che finisce nel bacino Albano, ma purtroppo fin’ora non è stata adottata nemmeno una sola delle soluzioni proposte alle Amministrazioni. Certo, in ogni caso valuto positivamente il posizionamento del teleidrometro da parte della Regione Lazio e Autorità di Bacino, è un primo passo tardivo ma comunque estremamente importante”.
A seguire, i dati raccolti da Giancarlo Della Monica al lago Albano negli ultimi 12 mesi:
AGGIORNAMENTO SULLE MISURAZIONI DEL LIVELLO DEL LAGO ALBANO
(le misurazioni si intendono riferite alla quota zero del 28/10/2022)
28 ott. 2022 0
06 nov. 2022 -23 mm
20 nov. 2022 +4 mm
04 dic. 2022 +115 mm
18 dic. 2022 +155 mm
01 gen. 2023 +140 mm
15 gen. 2023 +165 mm
28 gen 2023 +192 mm
13 feb 2023 + 155 mm
26 feb 2023 + 145 mm
12 mar 2023 + 175 mm
30 mar 2023 + 150 mm
18 apr 2023 + 200 mm
02 mag 2023 + 225 mm
22 mag 2023 + 258 mm
04 giu 2023 + 268 mm
13 giu 2023 + 298 mm
28 giu 2023 + 260 mm
12 lug 2023 + 200 mm
02 ago 2023 + 70 mm
11 ago 2023 + 40 mm
27 ago 2023 – 45 mm
09 set 2023 – 110 mm
23 set 2023 – 165 mm
07 ott 2023 – 220 mm
21 0tt 2023 – 260 mm
Con la misurazione di ieri chiudiamo il primo anno di misurazioni del lago e possiamo affermare con precisione che in un anno ha perso esattamente 260 mm. Un risultato peggiore di quello che solitamente si dichiarava, cioè una perdita annua di circa 150/200 mm. Consultando le misurazioni si può osservare l’andamento durante l’arco dell’ultimo anno, il dato più rilevante è la spaventosa perdita degli ultimi 4 mesi, dove dai + 298 mm del 13 giugno, siamo passati ai – 260 mm del 21 ottobre, una perdita di ben 56 cm !! Continueremo con le misurazioni più o meno con la stessa frequenza in modo da poter osservare le differenze tra un anno e l’altro misura per misura, ciò ci consentirà di avere ulteriori importanti informazioni.
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