In questa vicenda sono in ballo le vite degli studenti e le condizioni di studio per i prossimi due anni, il lavoro quotidiano degli insegnanti – che non mi sembra sia stato preso in considerazione da nessuno in questa vicenda -, e soprattutto le scelte che riguardano la città, con i soldi sperperati ed i danni alla viabilità che si abbatteranno su tutti i cittadini.
Ecco perché, per prima cosa, mi sembra opportuno fare chiarezza sulle mistificazioni della Sindaca Felici.
1. La Sindaca afferma – dalle pagine del Caffè – che l’immobile è a solo 1,8 km dal Comune. Peccato che negli atti della sua stessa amministrazione ci sia scritto che la scuola sarebbe dovuta essere ad 1,5 km dal centro. Dimentica di dire, inoltre, che a quella distanza corrisponde una zona industriale non raggiungibile a piedi. Oltre a prendere in giro la città, prende in giro se stessa. Stanno comprando un palazzo fatiscente ad un prezzo fuori mercato, la cui stima ci sembra falsata. Invito chiunque legga ad andarlo a vedere con i propri occhi;
2. Lo stanno facendo indebitando il Comune per 6,5 milioni di euro per 29 anni e questa operazione, a conti fatti, ci costerà circa 12 milioni di euro a causa dei tassi di interesse che saremo costretti a pagare (perché la Sindaca non lo dice? Dov’è il progetto dei lavori? Dov’è la stima dei costi? Il capitolato dei lavori?);
3. L’immobile è situato in una zona industriale – quella di via dei Castelli Romani – in cui la viabilità è già congestionata. Non è stato previsto un piano del traffico e nell’individuazione dell’immobile non è stata data alcuna importanza a questo tema. Accadrà, dunque, che la città sarà obbligata a organizzare il trasporto pubblico scolastico successivamente. Esso avrà un costo aggiuntivo notevole (una voce di costo che varrà per sempre, a maggior ragione se decideranno di collocare degli uffici comunali). Sorge inoltre spontanea una domanda: se la Sindaca non riesce a garantire il trasporto per i ragazzi del Liceo Pascal e Picasso, come pensa di risolvere quello di 750 ragazzi delle medie? Daremo anche qui la colpa a città Metropolitana, Gualtieri, Raggi, Zingaretti? Va bene scappare dalle responsabilità e dalla realtà, ma lo scarica barile ha un limite;
4. Per due anni gli studenti delle scuole medie saranno costretti a percorrere una strada – via dei Castelli Romani – che non ha marciapiedi e prevede pericolosi attraversamenti. Per raggiungere la scuola non viene garantito il rispetto della sicurezza, non vengono rispettate le principali norme in materia di sicurezza ed edilizia scolastica. Tutto questo sta preoccupando i genitori dei ragazzi che infatti sono contrari e da diverse ore stanno raccogliendo le firme per opporsi a questa follia;
5. L’amministrazione ha idea di come verrà ristrutturato l’edificio e se sarà adatto ad ospitare una scuola? Esiste un elaborato progettuale? I ragazzi hanno bisogno di palestra, LIM e aule specifiche per le attività di laboratorio. Viene garantito tutto questo? Dovrebbe inoltre essere pronto il 22 dicembre (tra poco più di un mese e mezzo) e non abbiamo uno straccio di idea o progetto di come possa essere tutto questo;
6. Non esiste un piano B. Gli atti prodotti da questa amministrazione ci dicono che l’immobile sarà pronto – chiavi in mano – entro e non oltre il 22 dicembre. Attenzione: questo è un punto molto importante, perché questo termine ha sicuramente condizionato l’avviso pubblico con cui il Comune ha cercato l’immobile. Molti più proprietari di immobili avrebbero mostrato interesse se avessero saputo che il tempo a disposizione per adattare il proprio immobile sarebbe stato maggiore di quello attualmente previsto. Le domanda alla sindaca sono due. La prima: è sicura che i lavori termineranno e non ci saranno proroghe? Perché in quel caso sarebbe una profonda ingiustizia per tutti coloro che non hanno partecipato e renderebbe totalmente falso e inefficace quell’avviso pubblico. La seconda: nel caso in cui non venissero rispettati i tempi, quale soluzione è stata prevista? Spoiler: ad oggi, nessuna. Ed è altamente improbabile che uno stabile così fatiscente possa essere sistemato in così poco tempo. Siccome lei garantisce il rispetto di questo termine, mi sento di farle un appello: per tranquillizzare i cittadini, è pronta a garantire che si dimetterà dal suo ruolo nel caso in cui non verrà rispettata la scadenza?;
7. Come pensa di risolvere il problema delle scuole di Torvajanica che dovranno essere spostate per lo stesso motivo di quelle della Marone? Compreremo un immobile anche a Torvajanica o ci affideremo ai moduli prefabbricati?
8. È bene chiarire un fatto: l’acquisto di un immobile che possa successivamente essere patrimonializzato, in linea teorica, è una scelta che può avere senso. Il problema vero è che nel caso di Pomezia e della scuola Marone, la soluzione scelta fa a cazzotti con la pratica, con la logica e con il buonsenso. Se avessimo comprato un palazzo in centro città, in una zona che non impattava con la viabilità e con il traffico, che avesse avuto un costo congruo al reale prezzo di mercato, tutta la città avrebbe sostenuto l’investimento. Il problema è che non siamo di fronte ad un investimento, ma ad una scelta che rasenta l’irresponsabilità politica e amministrativa: il costo è spropositato, il luogo scelto è un danno per studenti, famiglie e cittadini; in futuro qualsiasi destinazione daremo a quell’edificio si scontrerà comunque con l’impossibilità di raggiungerlo visto che genererà un totale caos sulla viabilità già fortemente provata proprio su quelle strade. Non è un investimento, ma una spesa poiché gli aspetti negativi della scelta superano – nel tempo – quelli positivi. La Sindaca non lo dice, ma purtroppo forse nemmeno lo comprende;
9. I moduli prefabbricati non sono “usa e getta”. In tutta Italia, proprio per l’ammodernamento delle scuole dovuto al PNRR, si sta facendo ricorso a questa soluzione. Sono scuole vere e proprie. Sicure e confortevoli. E sono riutilizzabili in qualsiasi modo (per altre scuole da ammodernare, per associazioni, ecc). La Sindaca dimentica di dire che hanno 1/4 dei costi che stiamo affrontando, che non impatterebbero sulle casse e sul traffico della città, che li avremmo potuti collocare accanto alla scuola Marone lasciando intatta viabilità e la vita dei quartieri. Scommettiamo che per le scuole di Torvajanica verrà fatto esattamente questo? In caso sia così, perché non spiega ai cittadini la differenza? Dobbiamo forse pensare che c’era un’esigenza di compare proprio quell’immobile a tutti i costi? Dobbiamo forse pensare che gli alunni di Torvajanica sono di serie B?;
10. Un altro passaggio poco chiaro riguarda la possibilità di tenere alcune classi nell’attuale edificio mentre si avviano i lavori: non c’è un atto del comune che neghi la possibilità di farlo. Perché è stata negata questa possibilità? I nostri consiglieri comunali hanno atteso inutilmente una risposta.
Infine: è ai limiti del surreale la modalità con cui si è arrivati a questa soluzione. Hanno scelto questo immobile facendo un avviso pubblico durato una settimana. Hanno convocato un consiglio comunale senza discutere la scelta nelle commissioni competenti, togliendo dunque il diritto e la possibilità ai consiglieri comunali – sia di maggioranza che di opposizione – di studiare, fare proposte, comunicare alla città. Un vero e proprio blitz. Avremmo voluto chiedere tante delle questione che sto elencando, ma la città non ha avuto la possibilità e il diritto di farlo. È semplicemente vergognoso.
Ecco, alla luce di tutto questo, rileggendo le parole della Sindaca Felici viene da dire che se la sua presa in giro non danneggiasse la città, potremmo anche pensare di darle l’Oscar come migliore interprete protagonista. Purtroppo non c’è niente da premiare, perché il nostro Comune sta scrivendo una delle peggiori pagine della sua storia amministrativa”.