I destinatari dei provvedimenti partecipavano all’aggiudicazione degli appalti pubblici nel settore edile accordandosi con esponenti del clan dai quali ricevevano appoggio per garantirsi l’assegnazione. L’indagine patrimoniale è partita in seguito ad accertamenti nei confronti di soggetti contigui alla compagine criminale che, nel 2011, hanno già portato all’arresto di 12 persone per i reati di concorso in associazione di tipo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza, turbativa d’asta, estorsione e condizionamento consultazioni elettorali, con l’aggravante del metodo mafioso.
I beni sequestrati appartenevano ai fratelli Mastrominico Pasquale e Mastrominico Giuseppe, imprenditori, già tratti in arresto per reati associativi in quanto ritenuti affiliati al sodalizio “dei Casalesi – fazione Iovine”. Il provvedimento sarà notificato ad altre 22 persone, terze intestatarie dei beni, individuate tra perenti e soci nelle attività economiche.