Blitz dei Carabinieri del reparto operativo di Caserta relativo all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 40 milioni di euro circa. Coinvolte le province di Caserta, Napoli, Latina, Frosinone e L’Aquila. Due gli indagati, affidati al clan dei casalesi.
I destinatari dei provvedimenti partecipavano all’aggiudicazione degli appalti pubblici nel settore edile accordandosi con esponenti del clan dai quali ricevevano appoggio per garantirsi l’assegnazione. L’indagine patrimoniale è partita in seguito ad accertamenti nei confronti di soggetti contigui alla compagine criminale che, nel 2011, hanno già portato all’arresto di 12 persone per i reati di concorso in associazione di tipo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza, turbativa d’asta, estorsione e condizionamento consultazioni elettorali, con l’aggravante del metodo mafioso.
I beni sequestrati appartenevano ai fratelli Mastrominico Pasquale e Mastrominico Giuseppe, imprenditori, già tratti in arresto per reati associativi in quanto ritenuti affiliati al sodalizio “dei Casalesi – fazione Iovine”. Il provvedimento sarà notificato ad altre 22 persone, terze intestatarie dei beni, individuate tra perenti e soci nelle attività economiche.