Con la lettera cittadini e politici gli chiedono in sostanza un intervento diretto che spinga il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, commissario per il Giubileo 2025, ad istituire una Commissione Ambientale di valutazione del progetto.
La richiesta di dibattito pubblico di 13 comuni ferma da 5 mesi
Difatti una richiesta del genere, ossia l’avvio di un dibattito pubblico sul progetto dell’inceneritore, con tanto di commissione ambientale e tecnica, era stata già avviata a norma di legge a giugno scorso anche da 13 consigli comunali dei Castelli Romani, tra i quali figurano i comuni di: Albano Laziale (capofila), Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Nemi, Frascati, Ciampino, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Marino, Monte Compatri. Portavoce della richiesta, per l’appunto, il comune di Albano Laziale. Tale richiesta, però, ad oggi sembra caduta nel vuoto.
Le parole di Gasperini
“È stata consegnata la lettera al Santo Padre per rappresentare il problema ecologico, ambientale, economico e sociale che si genererà con la costruzione del termovalorizzatore voluto dal Commissario per il Giubileo Gualtieri. Come 150 anni fa, i cittadini di questi territori per risolvere i problemi devono rivolgersi al Papa …una sconfitta per la politica.
L’obiettivo della lettera deve essere quello di scuotere le coscienze su un tema che interessa pochi ma che avrà un effetto disastroso su tanti e per far questo un intervento del Papa sul tema sarebbe determinante per due motivi….
Il primo è che a partire dal nome scelto Papà Bergoglio ha messo al primo posto la tutela e salvaguardia della “casa comune”, principio esplicitato e sviscerato nell’enciclica Laudato Si e ultimamente sollecitato (viste le poche cose fatte da chi ha potere di fare).
“Un mostro, in nome del Giubileo 2025”
Il secondo motivo è che, per ironia della sorte, il mostro che si vuole costruire è fatto nel nome del Giubileo convocato dal Papa… è come sé nel nome di Mandela il Sudafrica istituisse la pena di morte.
Rimaniamo speranzosi e fiduciosi che prevalga la ragione e il confronto per arrivare a scelte condivise a tutela di tutti….in fondo il confronto è insito nel principio democratico, dove la parola dell’ operaio conta come quella del professore universitario…nel nostro caso invece la decisione di uno va a danno dei tanti che non possono/riescono farsi ascoltare, sé non dal Papa”.
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