Le sue parole sono state pronunciate all’indomani della tristemente nota pubblicazione, da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, del bando che dovrebbe dare il la all’inceneritore da 600mila tonnellate annue di spazzatura (uno dei più grandi d’Europa) che la città eterna pretende di costruire alle porte dei Colli Albani, proprio affianco alla discarica di Albano Laziale.
Alberto De Angelis ha usato parole garbate, ma decise, pronunciate, come anzidetto, davanti alle telecamere del TG 3 Lazio quest’oggi, sabato 18 novembre, andate in onda sull’edizione del telegiornale regionale delle ore 14,00 (per rivedere il video, clicca qui). L’occasione è stata una iniziativa simbolica di protesta in corso in quel momento in piazza della Libertà, davanti la sede della casa comunale.
A parlare, quindi, non è esattamente un primo cittadino ‘a caso’ dell’area dei Castelli Romani, ma proprio quello di Castel Gandolfo, ossia la città che ospita la villa dei Papi, gli straordinari giardini Pontifici e che ha, proprio per questo motivo, un legame forte ed indissolubile sia con il Vaticano, inteso come Istituzione, che più in generale con il Santo Padre e con le gerarchie ecclesiastiche.
Il lungo cammino da Albano (via Castel Gandolfo) fino al Vaticano
Proprio il primo cittadino di Castel Gandolfo ha partecipato quest’oggi ad una lunga camminata partita di prima mattina da piazza della Costituente, ad Albano, con tappa intermedia a Castel Gandolfo, destinata a chiudersi a piazza San Pietro, in Vaticano.
Una lunga ‘via crucis’ che ha avuto lo scopo di consegnare a delegati di Papa Francesco una raccolta firme dei cittadini dei Castelli Romani contenente una richiesta di intervento diretta di Papa Francesco su tale vicenda. L’iniziativa (per saperne di più, clicca qui) è stata promossa da varie associazioni e comitati territoriali dell’area di Roma sud, oltre a sindaci e consiglieri regionali di zona.
La richiesta del dibattito pubblico (di giugno)
È certamente utile ricordare che a giugno scorso 13 sindaci dei comuni dei Castelli Romani hanno scritto anche alla premier Giorgia Meloni ed al sindaco di Roma Roberto Gualtieri per chiedere un confronto e l’apertura, nei termini di legge, di un dibattito pubblico, ossia una approfondita disamina degli aspetti tecnici più controversi del progetto di inceneritore.
Tra questi comuni figurano: Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Nemi, Frascati, Ciampino, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Marino, Monte Compatri. Portavoce della richiesta il comune di Albano Laziale. Tale richiesta, però, ad oggi sembra caduta nel vuoto.
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