Fin qui sembrerebbe tutto meraviglioso ed invece, visto che siamo a Nettuno, c’è ovviamente il colpo di scena. Infatti, per questo edificio, che sullo stesso bando viene definito in condizioni manuentive e di conservazione non buone, il comune chiede più di 1200 euro al mese, che possono scendere di qualche decina di euro in base ad una arzigogolata tabella di calcolo. Quindi, per una struttura che, secondo il bando, deve essere necessariamente ristrutturata, il comune vuole dei soldi, e non pochi, dalla associazioni di volontariato.
E non basta, non è nemmeno previsto che le spese per rendere decente la vecchia scuola di Piscina Cardillo, perché di questo edificio si tratta, possano essere portate a scorporo dei canoni di locazione. Senza pensare poi, che è assolutamente impossibile ammortizzare in tre anni una spesa del genere.
Ci si riempie continuamente lo bocca dicendo che l’unica salvezza di questo territorio è investire nella cultura e poi però si chiede del denaro a chi sta facendo da anni opere meritorie, spesso senza nessun aiuto dalle istituzioni. A noi tutto ciò pare assurdo. Se davvero si vuole essere lineari con quello che si dice, questo edificio va ristrutturato ed assegnato gratuitamente alle associazioni, magari anche ragionando su una coprogettazione o una rotazione giornaliera tra più soggetti, ma non di certo agire come se il comune fosse una società immobiliare qualsiasi che deve pensare solo al guadagno”.
Così in una nota stampa gli ex consiglieri del Pd di Nettuno Roberto Alicandri e Marco Federici.