Tra gli altri, sono intervenuti il sindaco Carlo Zoccolotti, l’assessora alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità Francesca Piccarreta, la consigliera della Regione Lazio Marta Bonafoni, il giornalista e scrittore esperto di geopolitica Luca Attanasio insieme a Vladimyr Martelli moderatore dell’incontro.
La figura di Romina Trenta
Nell’occasione è stata ricordata l’Assessora di Velletri Romina Trenta, prematuramente scomparsa. L’evento è stato dedicato dal comune di Genzano anche a rinnovare la necessaria collaborazione tra le realtà territoriali, su battaglie per le quali la stessa Romina Trenta si è impegnata con passione e dedizione nella sua attività politica.
L’evento è stato corredato da una bibliografia tematica a cura della Biblioteca Comunale “Carlo Levi” e da un contributo musicale a cura di Matteo Scannicchio e con la collaborazione della comunità delle donne del CICAR.
“A Genzano per un intreccio – scrive Marta Bonafoni sui suoi canali social personali – la memoria di una giovane amministratrice del nostro territorio, Romina Trenta, scomparsa troppo giovane eppure seminatrice di tanta strada per le donne dei Castelli Romani. E poi a Grottaferrata, dove stamani è stata inaugurata – in una villa sequestrata alla criminalità organizzata – una casa per la semi-autonomia. Peraltro dedicata a Giulia Cecchettin. C’è una forza corale intorno a questo 25 novembre. La forza delle donne che prendono per mano il mondo”.
La violenza di genere
Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso.
La normativa contro la violenza di genere persegue tre obiettivi principali: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime. Con l’introduzione nel 2009 del reato di atti persecutori-stalking, che si configurano in ogni atteggiamento violento e persecutorio e che costringono la vittima a cambiare la propria condotta di vita, fino alla legge sulle ‘Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere’, risultano infatti rafforzati la tutela giudiziaria e il sostegno alle vittime, una serie di aggravanti e la possibilità di permessi di soggiorno per motivi umanitari per le vittime straniere di violenza.
La normativa, aggiornata con la legge n.69/2019 in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, rientra interamente nel quadro delineato dalla Convenzione di Istanbul (2011), primo strumento internazionale giuridicamente vincolante ‘sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica’.
L’elemento principale di novità della Convenzione è il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione. Essa prevede anche la protezione dei bambini testimoni di violenza domestica e richiede, tra le altre cose, la penalizzazione delle mutilazioni genitali femminili.
Della raccolta e monitoraggio dei dati si occupa l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), organismo interforze Polizia-Carabinieri. Per le segnalazioni è attivo il 1522, il numero verde di pubblica utilità della Rete nazionale antiviolenza.
Sono in campo molteplici interventi: la tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica, le risorse per finanziare un Piano d’azione antiviolenza e la rete di case-rifugio, la formazione sulle tecniche di ascolto e approccio alle vittime, di valutazione del rischio e individuazione delle misure di protezione, i corsi sulla violenza domestica e lo stalking. Inasprita anche la disciplina penale con misure cautelari personali, un ampliamento di casi per le associazioni a delinquere, la tratta e riduzione in schiavitù, il sequestro di persone, i reati di terrorismo, prostituzione e pornografia minorile e contro il turismo sessuale.
Sui territori le prefetture promuovono, dove emergono i bisogni e le esigenze, iniziative di informazione e sensibilizzazione per combattere sul nascere la violenza di genere: formazione nelle scuole, corsi di formazione per gli operatori delle strutture sociosanitarie, per migliorare la prima accoglienza, forme di collaborazione con gli enti locali e le associazioni per potenziare l’accoglienza e il sostegno alle vittime, task force e gruppi di lavoro per pianificare le iniziative e divulgare le best practice.
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