I controlli dei Nas, coadiuvati dai colleghi delle locali stazioni dei Carabinieri, sono mirati infatti a garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei cittadini.
Con gli accertamenti effettuati, gli agenti del NAS hanno rinvenuto nei due ristoranti circa 80 chilogrammi di vari prodotti alimentari privi di qualsivoglia documentazione attestante la tracciabilità. Si è proceduto quindi al sequestro amministrativo di questi prodotti, vista proprio la loro dubbia provenienza. In particolare si tratta di pane, pesce e carne senza alcuna documentazione sulla loro origine.
Ai due ristoranti sono state elevate sanzioni per un totale di tremila euro e potrebbero avere ulteriori problemi, visto che i Carabinieri hanno provveduto, come è prescritto dalla legge, a segnalare le attività irregolari alle autorità amministrative e a quelle sanitarie, le quali a loro volta ora procederanno con i provvedimenti di loro competenza.
I controlli presso i ristoranti, come anche presso tutte le attività che trattano di alimenti, sono state intensificate proprio in vista delle festività natalizie, che sono un momento in cui aumenta il commercio di generi alimentari e anche i ristoranti vedono aumentare i loro avventori.
Maggiori controlli vuol dire maggiore sicurezza per la salute dei cittadini e tutela anche per i ristoratori onesti, che sono la grande maggioranza, che offrono prodotti tracciati e di qualità.
E i nomi dei ristoranti?
È chiaro che i lettori a questo punto protestino perché non vengono riportati i nomi dei due ristoranti coinvolti.
Ricordiamo però che le leggi attualmente in vigore non consentono in questi casi di riportare il nome dei due ristoranti sanzionati.
È giusto, a nostro giudizio, diffondere comunque queste notizie, sia per far comprendere ai cittadini l’importanza dell’operato delle Forze dell’ordine, sia per scoraggiare le attività a tenere comportamenti fraudolenti.
E ricordiamo infine che il giornalista in Italia non è mai davvero libero di informare, al punto che le classifiche internazionali sulla libertà di stampa ci vedono all’ultimo posto tra le democrazie occidentali e dietro anche a paesi in cui non ci sono vere democrazie.
Le leggi a favore della libertà di stampa giacciono in parlamento da più di 40 anni , nonostante la Comunità europea abbia più volte ammonito l’Italia a vararle.
Rischia invece di essere varata (con il consenso di partiti di destra e di sinistra) una legge di ulteriori costrizioni verso i giornalisti, che sono gli unici professionisti in Italia che non possono nemmeno sottoscrivere un’assicurazione a tutela di eventuali errori nel loro operato.
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