Il centenario dell’Aeronautica Militare
L’esposizione, organizzata in occasione del Centenario dell’Aeronautica Militare, vede in mostra materiale attinente il volo e l’Aeronautica Militare, messo a disposizione dall’aeroporto di Pratica di Mare, con modellini di aerei sviluppatesi nel percorso storico dei 100 anni della Forza Armata, oggettistica, foto e cartellonistica in tema a cura dell’Associazione Amici della Sperimentale dell’Aeroporto Pratica di Mare, la rassegna di modellismo aeronautico dedicato a Italo Balbo a cura del Gruppo Modellistico Pontino e la mostra ‘Arte sul volo’, con dipinti sul tema del volo aeronautico e spaziale.
Personale qualificato
Personale qualificato dell’Associazione Arma Aeronautica o dell’aeroporto presenzierà l’esposizione per tutta la durata, fino al 9 dicembre, per fornire ai visitatori le opportune informazioni e per mini conferenze su argomenti di attinenza aeronautica. La mostra è visibile la mattina dalle 9 alle 12:30, il pomeriggio dalle 15 alle 18. Sabato 9 dicembre la chiusura è anticipata alle ore 17.”
L’Aeronautica Militare
Un’aeronautica militare (anche aviazione militare o forza aerea) è una forza armata o un servizio militare di un paese, atta a condurre una guerra aerea.
Il primo corpo militare ‘aeronautico’ fu il Corpo Aerostati francese che prese parte alla Battaglia di Fleurus nel 1794, dotato di palloni aerostatici. I palloni prima e i dirigibili poi, costituirono gli unici mezzi aerei in dotazione alle forze armate per un lungo periodo di tempo, con compiti essenzialmente ricognitivi.
Il primo impiego bellico risale alla guerra italo-turca del 1911, in Libia, nella quale da un aereo italiano, per la prima volta nella storia, furono lanciate granate, sul campo turco di Ain Zara.[1] L’utilizzo militare vero e proprio dell’aereo, però, si ebbe con la prima guerra mondiale, dove fin dall’inizio si usarono piccoli aerei per compiti ricognitivi per arrivare con il protrarsi del conflitto, a modelli sempre più evoluti, più veloci ed equipaggiati espressamente per il combattimento.
Nel corso del primo conflitto mondiale si distinsero grandi aviatori come il Barone Rosso e Francesco Baracca e nacquero i primi corpi aerei veri e propri, come il Servizio Aeronautico, allora incorporato nel Regio Esercito Italiano. Crescente importanza venne data all’arma aerea nel periodo tra le due guerre, prima con lo sviluppo del biplano, del quale il più fulgido esempio è il Fiat C.R.32, ma soprattutto con l’introduzione del monoplano, che segnò una vera rivoluzione sotto tutti gli aspetti, soprattutto per quanto riguarda velocità e manovrabilità.
I più famosi caccia monoplani impegnati nel secondo conflitto mondiale sono l’inglese Supermarine Spitfire, il tedesco Messerschmitt Bf 109, l’americano Mustang e il giapponese Zero. L’Italia sviluppò diversi modelli di caccia eccellenti, come il Macchi M.C.205 o il Reggiane Re.2005, ma essi entrarono in produzione troppo tardi, quando ormai le sorti del conflitto erano già segnate.
Il periodo 1939-1945 è stato cruciale per lo sviluppo e per la diversificazione dell’arma aerea. Aerei di nuovo tipo vennero creati per rispondere alle varie esigenze belliche: comparvero così, a fianco dei ricognitori e dei caccia, i bombardieri a medio e lungo raggio, gli aerosiluranti, i bombardieri a picchiata e tante altre varianti di queste categorie adatte, per esempio, all’azione notturna o alle operazioni da portaerei.
In Germania, in particolare, furono introdotte tre delle invenzioni più importanti in campo aeronautico della storia: l’aereo a reazione, il celebre Me 262 e i missili, V2 e V1 antesignani, rispettivamente, dei missili balistici e dei missili cruise. Al termine del conflitto, con la rovinosa disfatta delle potenze dell’Asse, gli Americani e i Sovietici si appropriarono di queste scoperte e, grazie al supporto degli stessi ingegneri tedeschi, poterono dare vita a quel processo di costante sviluppo che ha portato all’aeronautica moderna e all’esplorazione spaziale.
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