13 municipi a palazzo Savelli
A riunirsi, quindi, saranno i rappresentanti di 13 municipi dell’area sud di Roma proprio quelli che, tra maggio e giugno scorso, hanno incoronato Massimiliano Borelli, sindaco del comune di Albano, leader della protesta anti-inceneritore. Si tratta dei comuni di: Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Nemi, Frascati, Ciampino, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Marino, Monte Compatri e Rocca Priora (e, per l’appunto, Albano, con voto del Consiglio comunale, all’unanimità, che risale al 27 aprile scorso, quindi ad 8 mesi fa).
Che fine ha fatto il dibattito pubblico?
I 13 Consigli Comunali di questi stessi Comuni hanno votato un ordine del giorno in cui, all’unisono, chiesero a sindaco, Giunta e Amministrazione albanense di divenire, in buona sostanza, ‘capofila’ dell’intera lotta politico-istituzionale incaricando la Giunta Borelli di “Fare istanza – così si legge nel documento sottoposto al voto dei 13 Consiglio Comunali – per sottoporre il progetto (dell’inceneritore di Roma, ndr) a dibattito pubblico e rappresentare le suddette istanze in ogni sede, anche chiedendo audizione alle competenti Commissioni metropolitane, regionali e parlamentari, in coordinamento con altri comuni dei Castelli Romani e della Città Metropolitana di Roma”.
Fermare Gualtieri con la legge si può?
“Nonostante il sindaco di Roma Gualtieri sia stato nominato Commissario da Draghi – ci spiegano due importanti referenti istituzionali dei Castelli Romani che preferiscono non comparire – per approvare il termovalorizzatore di Santa Palomba non sta procedendo a colpi di ordinanze commissariali, come sarebbe stato suo diritto fare, ma sta seguendo alla lettera il Codice degli Appalti, ossia la legge ordinaria.
Lo ha fatto – ci spiegano – per l’Avviso Pubblico Esplorativo di dicembre 2022, lo ha fatto ancora nominando la Commissione Giudicatrice del progetto a marzo 2023 e, infine, per indire la Gara d’Appalto di novembre scorso. Nel caso del dibattito pubblico, piaccia o meno a Gualtieri, sono 13 comuni a chiedere l’applicazione del Codice degli Appalti che, all’articolo 40, prevede per l’appunto il dibattito pubblico per progetti in cui vi sia “grande rilevanza sociale dell’intervento e impatto sull’ambiente e sul territorio”. Non è forse questo il caso? Gualtieri non ascolta? Gli si notifichi la richiesta tramite ufficiale giudiziario poi si proceda con le querele, se necessario… certo se qualcuno pensa di fermare Gualtieri con il ‘solito’ ricorso al Tar del Lazio o al Consiglio di Stato è sulla strada sbagliata, serve altro”.
“Poi c’è la politica…”
“Poi – ci spiegano gli stessi referenti istituzionali – c’è anche la politica: riconsegnare le tessere di partito ai dirigenti sovracomunali, ai segretari, ai consiglieri regionali potrebbe essere una soluzione utile. Magari facendolo pubblicamente, nel corso di una conferenza stampa”.
Leggi anche: