È quanto il nostro giornale può affermare con certezza alla luce sia dei dati del teleidrometro – il sofisticato apparecchio tecnico installato sullo sponde lacustri a inizio settembre dall’Autorità di Bacino, di concerto con la Regione Lazio – che grazie ai dati rilevati con misurazioni manuali, ma molto serie e rigorose da Giancarlo Della Monica, delegato alla Sostenibilità del sindaco di Grottaferrata Mirko Di Bernardo e referente dell’associazione Grottaferrata Sostenibile.
Il teleidrometro
Il 10 settembre il teleidrometro, al suo primo avvio, ha rilevato una altezza delle acque pari a 2,66 metri, lo scorso 3 dicembre 2,60 metri, vale a dire, per l’appunto, – 6 centimetri di acqua in meno in (quasi) tre mesi, tra l’altro quelli autunnali, in cui dovrebbe piovere molto di più che nel resto dell’anno.
I dati manuali di Della Monica
Anche i dati rilevati da Giancarlo Della Monica per conto dell’associazione Grottaferrata Sostenibile indicano un “Lieve intorbidamento delle acque del lago Albano – così si legge testualmente in un post social della stessa associazione – intorbidamento che ci fa capire quanto l’incremento delle acque meteoriche sia stato notevole in questi ultimi 10 giorni.
Eppure il livello delle acque del lago continua a scendere oggi – 7 dicembre 2023 – siamo a -265 mm contro i -260 mm della scorsa volta, ossia il 24 novembre scorso. Mezzo centimetro in meno può sembrare poco, ma invece è tantissimo in così pochi giorni”.
Il tavolo permanente di controllo del lago Albano
Tra l’altro da qualche settimana, per la precisione a fine novembre, è partito il tavolo permanente di controllo del lago Albano a cui hanno preso parte vari Enti Pubblici. La prima assise è stata convocata dall’Autorità di Bacino dell’Italia Centrale (situata a Roma, in via Monzambano, 10), ma vi ha partecipato anche la Regione Lazio, la Città Metropolitana di Roma e infine Acea, la municipalizzata dell’acqua di proprietà al 51% del comune di Roma che serve, con l’Ato 2, tutta la provincia di Roma, ossia tra gli altri anche i comuni dei Castelli Romani.
Lo scopo – così hanno dichiarato gli Enti promotori – è quello di cercare di porre un freno alla drammatica situazione in cui versa il bacino vulcanico le cui acque continuano a calare anche in pieno autunno, come certificato per l’appunto dal teleidrometro.
Assenti i Comuni, per ora
Non c’erano invece i 5 Comuni del circondario che affacciano sul lago. Presto, probabilmente, seguirà un nuovo e secondo incontro a cui saranno presenti anche gli stessi municipi tra i quali: Castel Gandolfo, Albano, Ariccia, Rocca di Papa e Marino.
I due nodi da risolvere
Vi sono due ‘nodi’ da risolvere. Il primo ‘nodo’: una buona parte dell’acqua che i cittadini dei comuni di Castel Gandolfo, Albano e Ariccia bevono ogni giorno (da 3 anni a questa parte) dai rubinetti di casa viene prelevata direttamente dal lago Albano o, per meglio dire, dal pozzo Acea ‘Sforza Cesarini’ situato a ridosso del bacino lacustre, a pochi metri dalle sue sponde.
300 litri d’acqua circa al secondo H-24, ossia quasi 26mila metricubi al giorno, una quantità di acqua sufficiente a riempire 123 appartamenti di 70 metri quadrati, con soffitto alto 3 metri, ogni 24 ore: tutto questo per 12 mesi l’anno, senza alcuna sosta, né d’estate né d’inverno.
Il secondo ‘nodo’: a tutto ciò, si aggiungono poi anche i prelievi diretti del Vaticano, per le ville Pontificie, quelli di Eni, per una sua nota struttura di zona, oltre a quelli di vari privati attivi nei pressi del bacino. L’acqua prelevata dal lago Albano quindi dovrebbe essere in totale pari a circa 700 litri al secondo, H-24, 12 mesi l’anno, litro in più, litro in meno.
Consumo di suolo e aumento dei residenti
A pesare, come accennato in apertura, c’è poi sicuramente anche il generale stato di sovra-sfruttamento e depauperamento delle falde idriche dei Castelli Romani su cui pesano le troppe attività antropiche – civili e industriali – il troppo consumo di suolo e l’eccessiva ed esponenziale crescita urbanistica che hanno comportato l’aumento del numero dei residenti e quindi, di conseguenza, del consumo di acqua a scopi potabili, igienici, etc.
Il cambiamento climatico
Infine c’è il capitolo cambiamento climatico: piove e nevica sempre meno da anni, o per meglio dire da decenni. Queste condizioni generali, che non riguardano solo l’area dei Castelli Romani, ma tutta Italia, l’Europa ed il mondo, non fanno altro che peggiorare la situazione in cui versa il lago Albano di Castel Gandolfo.
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