Il 44enne era già stato coinvolto in precedenza in una situazione di violenza contro un dipendente pubblico del Comune. Il nuovo provvedimento è la conseguenza di una serie di azioni moleste, minacciose e aggressive che l’uomo avrebbe attuato nei confronti del vicesindaco, mettendo in luce una “condotta molesta, minacciosa, aggressiva ed ingiuriosa.”
Le molestie e le minacce si sarebbero intensificate nell’ultimo periodo, portando la vicesindaca a chiedere un accompagnamento costante quando si trova fuori casa per preservare la propria sicurezza.
L’uomo, secondo il provvedimento, dovrà mantenere una distanza di almeno 300 metri dai luoghi frequentati dalla vicesindaca e non può in alcun modo mettersi in contatto con lei.
Un plauso alla vicesindaco che ha avuto il coraggio di denunciare la condotta molesta, un chiaro segnale per tutte le donne che si trovano nelle sue stesse condizioni. I rappresentanti eletti dovrebbero essere in grado di svolgere le proprie funzioni senza timori per la propria sicurezza o quella delle persone a loro care.
La sicurezza dei politici locali è una priorità che deve essere affrontata con serietà, coinvolgendo le autorità locali e nazionali nella definizione di politiche e iniziative atte a prevenire e contrastare tali comportamenti.
La società nel suo complesso deve condannare queste azioni, sostenendo misure concrete per garantire un ambiente sicuro e protetto per coloro che servono la comunità attraverso il loro impegno politico. Solo attraverso un impegno congiunto è possibile affrontare il fenomeno delle minacce e delle molestie, preservando al contempo la vitalità del processo democratico locale.
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