Ma anche del vessillo della parità di genere da sventolare in un’altra occasione, magari a favore di telecamera o microfono.
Ciampino, scuola Da Vinci di via Kennedy
È quanto sta accadendo in una scuola di Ciampino, nel cuore dei Castelli Romani, zona Roma sud, nella scuola secondaria di primo grado (scuola media) Leonardo Da Vinci di via Kennedy.
Ieri, mercoledì 20 dicembre, il torneo di pallavolo era aperto alla partecipazione di soli ragazzi; mentre quest’oggi, giovedì 21 dicembre, alla gara di ballo potranno partecipare solo ragazze.
Il professor Giorgio Conte e la preside Eliana Restucci
Così ha deciso, in prima battuta, il professore di educazione motoria Giorgio Conte, che non ha voluto sentire alcuna ragione: inutili le proteste di ragazze e ragazzi della Leonardo Da Vinci; altrettanto inutili, poco dopo, le proteste di qualche genitore.
In seconda battuta, a difendere il professor Conte ci ha pensato la dirigente scolastica, la dottoressa Eliana Restucci secondo la quale “le situazioni miste” – così le definisce la preside – potranno aver luogo i “prossimi anni”.
La parità di genere, almeno a livello scolastico, è ampiamente diffusa nelle scuole italiane dagli anni 70’, ‘80 e ‘90 del secolo scorso, ma ancora evidentemente non è però arrivata in una scuola considerata ‘aperta’ come la Leonardo Da Vinci, situata a due passi dall’aeroporto che collega Ciampino al mondo.
Il reclamo scritto
A poco è servito anche il reclamo scritto di un genitore alla preside: “Vorrei cortesemente – scrive il genitore – che fosse preso in considerazione il mio reclamo, in quanto ho saputo che in data odierna presso la scuola si svolgerà un torneo di pallavolo riservato unicamente agli alunni di sesso maschile, mentre le alunne sono state relegate a uno sport non competitivo, ovvero delle lezioni di danza.
Ciò – spiega il genitore – è contrario ad ogni principio di parità di genere, ed è vergognoso che ancora oggi accadano cose simili.
Chiedo cortesemente che siano presi provvedimenti verso il professore che ha organizzato tale indegnità e che la protesta delle ragazze che avrebbero voluto partecipare sia presa in considerazione con effetti immediati”.
Le parole del genitore
“Le ragazze – ha spiegato il genitore di uno dei ragazzi della scuola Da Vinci al nostro giornale – sono state davvero coraggiose ad andare, a dodici anni, da sole a parlare con la preside.
Mi è dispiaciuto che la protesta non sia stata presa sul serio da nessuno, nemmeno dai loro stessi genitori. Nel gruppo classe, se non avessi sollevato io il problema, non se ne sarebbe nemmeno parlato. E sono stato immediatamente invitato a “moderarmi”: in altre parole, a stare zitto.
Nemmeno i compagni maschi sono stati solidali con le loro compagne: quando è stato chiesto chi fosse d’accordo con la protesta delle ragazze, mio figlio è stato l’unico maschio ad alzare la mano”.
“Situazioni miste” nei “prossimi anni”, ma non ora
Nei prossimi anni, chissà, forse si smetterà di discriminare le ragazze della scuola Leonardo da Vinci di Ciampino, ma non oggi, non il 21 dicembre dell’anno 2023.
Ora parola alla Giunta Colella
Il nostro giornale ha contattato la sindaca Emanuela Colella, l’assessore alla Pubblica Istruzione Roberto Mantua, l’assessora alle Politiche di Inclusione Sociale Alessandra Mantuano, il consigliere con delega a politiche giovanili Emilio Biondi e infine il consigliere con delega a Diritti Civili, Parità e Pari Opportunità di Genere Nicolò Di Matteo per chiedere il loro punto di vista su tali accadimenti, vi terremo informati in caso di loro risposta.
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