Monumenti naturali di Pomezia, il caso arriva in Parlamento
“I deputati Ilaria Fontana, Sergio Costa e Alfonso Colucci – si legge nel comunicato – hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie e al Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica sul caso dei monumenti naturali di Pomezia – Cava ex Tacconi, Laghetti di Pratica di Mare e dune del Pigneto e di Campo di Selva – cancellati dall’amministrazione comunale di centrodestra.
M5S: “Il Governo intervenga”
“La revoca della delibera comunale con cui si chiedeva l’istituzione dei monumenti naturali ha interrotto un iter già avviato in Regione Lazio nel 2021. Lo scopo era tutelare importanti aree a valenza geologica, archeologica e naturalistica che oggi vengono così rimesse a rischio senza alcuna preventiva valutazione di natura tecnico-scientifica. Raccogliamo l’appello delle associazioni e dei comitati affinché si proceda a concludere l’iter, al fine di garantire la tutela ambientale di 600 ettari di territorio regionale.
Chiediamo ai Ministri competenti se siano a conoscenza di quanto sta accadendo in Regione Lazio e se, nel rispetto delle autonomie e delle competenze, non ritengano opportuno l’avvio di un’interlocuzione con l’Ente regionale e con il Comune di Pomezia al fine di approfondire le possibili conseguenze di una scelta amministrativa che potrebbe mettere a rischio l’integrità di una componente importante del patrimonio naturale della Regione Lazio”, dichiarano i deputati.
Le parole di Adriano Zuccalà
“Ringrazio i parlamentari M5S per aver portato all’attenzione del Governo una vicenda che ha dell’incredibile e che stiamo seguendo con attenzione – aggiunge il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà – L’assessore regionale Righini, solo pochi mesi fa, confermava in Consiglio regionale la validità della procedura e la necessità di istituire il monumento naturale di Pomezia per tutelare, conservare e valorizzare le aree indicate. Poi la scelta scellerata dell’amministrazione comunale di centrodestra ha bloccato il procedimento, lasciando così di fatto campo libero all’edificazione selvaggia”.
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