Dopo Pomezia, tappa a Castel Gandolfo
Dopo Pomezia, dove si è tenuto un fruttuoso incontro pubblico nei giorni scorsi, sarà la volta quindi di Castel Gandolfo, poi ancora di Albano Laziale. Proprio quest’ultimo comune ospiterà il secondo appuntamento, quello del 24 febbraio, consisterà invece un corteo che sfilerà di nuovo per le vie, piazze e strade albanensi.
Corteo ad Albano Laziale
È questo, in buona sostanza, quanto preannunciano i primi cittadini dell’area di Roma sud. Una zona che ricomprende sia municipi dei Castelli Romani che municipi appartenenti più propriamente all’area del litorale laziale di Roma sud, vale a dire principalmente Ardea e Pomezia. Il successivo 22 marzo la carovana dei sindaci si ritroverà ancora, di nuovo, a Santa Palomba, davanti al terreno prescelto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per la costruzione dell’impianto brucia-rifiuti.
L’inceneritore di Roma e di Gualtieri
L’inceneritore di Roma sorgerebbe a Roma, in località Santa Palomba, all’incrocio tra le vie Ardeatina e Cancelliera. Tecnicamente, si tratta di un terreno appartenente a Roma-città. Ma quel terreno costituisce l’ultimo lembo di territorio romano, visto che si trova a ridosso della ‘storica’ discarica di Albano Laziale, di proprietà del re dei rifiuti della città eterna, Manlio Cerroni, oltreché a due passi dai comuni di Ardea e Pomezia.
L’impianto sarebbe destinato a trattare e brciare circa 600mila tonnellate all’anno di rifiuti. Una quantità enorme, addirittura superiore alle esigenze elevate di una città grande come Roma. Questo significa quindi che Ama ed Acea sarebbero ‘costrette’ a comprare spazzatura da altre città non ancora identificate per soddisfare le esigenze di un impianto siffatto.
I consumi idrici alle stelle
Inoltre, questo impianto consumerebbe grosse quantità di acqua, sia potabile che di recupero industriale, utilizzate per il raffreddamento dell’impianto e per altri fini, come il trattamento dei fumi. Nonostante l’area dei Colli Albano e Roma sud sia gravata da più di un decennio da una crisi idrica irreversibile e senza precedenti, come attestano vari documenti elaborati e diffusi dalla stessa società Acea, progettista principale dell’impianto di inceneritore di Roma. La crisi idrica sta colpendo soprattutto il lago Albano di Castel Gandolfo dove domenica 4 febbraio è in programma una manifestazione di protesta dei cittadini della zona (per leggere la notizia, clicca qui).
Dopo Pomezia, la carovana ‘No Inceneritore di Roma’ fa tappa a Castel Gandolfo e Albano.
Leggi anche:
Castel Gandolfo, via al nuovo Piano antenne: 60 giorni per le osservazioni