“Dopo i platani e i lecci abbattuti e capitozzati ai giardinetti di Villa Ferraioli e Villa Doria – si legge in una nota stampa giunta in redazione che pubblichiamo qui di seguito – si sta ora provvedendo all’abbattimento dei platani di piazza Carducci, la famosa e storica Piazzetta delle promesse. Chiamata così in quanto si svolgevano i comizi elettorali. Le associazioni si sono sempre offerte di trovare soluzioni alternative per salvare questi alberi monumentali, non hanno però mai avuto risposte dall’amministrazione comunale.
L’appello al sindaco, Massimiliano Borelli
Ora con i fondi del PNRR, che si sta dimostrando sempre più uno strumento di degrado del territorio invece che uno strumento di miglioramento, la storica Piazzetta delle promesse sarà completamente stravolta e i giganteschi platani abbattuti, rimpiazzati ovviamente da alberi molto più piccoli e forse anche non storicamente coerenti o idonei all’area.
Albano laziale sta perdendo poco a poco il suo patrimonio arboreo, alla cura degli alberi si preferisce il loro abbattimento, così facendo si perde un patrimonio culturale e collettivo che andrebbe conservato e salvaguardato. Le associazioni chiedono al Sindaco di fermare questo scempio e si mettono di nuovo a disposizione per alternative più valide. Non snaturiamo il valore sociale, storico e naturale della piazzetta delle promesse.
“Non abbattere gli alberi di Piazza Carducci”
Da qualche anno le associazioni del territorio tra cui il gruppo RiforestiAmo Albano, il Coordinamento Natura & Territorio, l’Alleanza per le foreste dei Castelli Romani e molte altre associazioni come Italia Nostra e i comitati di quartiere, hanno chiesto all’amministrazione comunale di salvaguardare e conservare il patrimonio arboreo della città. Albano laziale era famosa per le sue ville storiche che fingevano anche, in alcuni casi, da veri e propri orti botanici. Un patrimonio botanico che si è conservato fino a pochi anni fa.
Purtroppo invece negli ultimi anni è diventata prassi che, invece di curare correttamente gli alberi, si procede al loro immediato abbattimento, nonostante le proteste e le alternative tecniche delle associazioni e della popolazione. Non si riesce a comprendere come non sia possibile contattare degli esperti forestali che, invece di suggerire l’abbattimento degli alberi, né consigli e curi la loro conservazione attraverso pratiche moderne di arboricoltura. Spesso l’abbattimento degli alberi è previsto senza neanche delle prove strumentali ma solo a vista”.
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