Le operazioni “Game Over” e “ALL IN”
L’operazione, denominata “Game over”, è stata condotta dagli agenti della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Ciò in esecuzione del provvedimento di sequestro emesso dal tribunale di Roma ai sensi della normativa antimafia.
Il provvedimento ha colpito i beni e gli assetti societari riferibili a 3 individui, capi di un’associazione attiva sin dal 2012 nel territorio di Roma (Torrino-Mezzocammino) fino ai Comuni di Pomezia-Torvaianica, Ardea, Anzio-Nettuno ed Aprilia. L’organizzazione di cui facevano parte era dedita alla cessione di sostanze stupefacenti tipo cocaina, hashish e marijuana.
I 3 erano già stati tratti in arresto a novembre 2023 nell’ambito dell’operazione denominata “ALL IN”, condotta dalla Squadra Mobile con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.
In quell’occasione ben 30 soggetti furono indagati a vario titolo e sottoposti alle misure cautelari personali. I reati contestati andavano dal delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, al tentato omicidio; dalla detenzione illegale di arma da fuoco, al trasferimento fraudolento di valori fino all’auto riciclaggio.
Per tali vicende i principali indagati sono tuttora detenuti. Tra questi anche i 3 destinatari degli odierni provvedimenti di sequestro. Il provvedimento di sequestro odierno è conseguente proprio alle indagini legate all’operazione “ALL IN”.
Le indagini patrimoniali
Gli specialisti della Divisione Anticrimine della Questura romana hanno portato avanti approfondite investigazioni economico patrimoniali sugli indagati.
Sulla base dei risultati di tali indagini, il Tribunale ha ritenuto ricorrenti gli elementi per qualificare i proposti quali soggetti socialmente pericolosi. Questi infatti con le loro condotte illecite avrebbero accumulato ingenti proventi. Questi sarebbero poi stati reinvestiti in parte in società esercenti attività di sale scommesse in Pomezia ed Ardea e in parte in una rivendita di veicoli a Roma. Un’altra parte l’avrebbero reinvestita nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative.
Le indagini patrimoniali hanno abbracciato l’arco temporale di oltre un ventennio. Da queste è emerso che i 3 indagati dichiaravano una situazione reddituale sproporzionatamente bassa rispetto al patrimonio direttamente o indirettamente agli stessi riconducibile. Questi infatti effettuavano importanti investimenti mobiliari, immobiliari e partecipazioni societarie, finanziati attraverso gli introiti derivanti dai predetti traffici illeciti. Conducevano inoltre un elevato tenore di vita, assolutamente incompatibile con gli esigui redditi dichiarati.
I beni sequestrati a Roma, Pomezia, Ardea, Aprilia
Accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica e dal Questore di Roma, il Tribunale di Roma ha disposto, pertanto, il sequestro della totalità delle quote e dell’intero patrimonio aziendale.
Si tratta, tra l’altro, di 4 compagini societarie: 2 operanti a Pomezia, 1 ad Ardea, nel settore della raccolta di scommesse, e 1 di rivendita di veicoli operante in Roma. La Polizia ha inoltre sequestrato 4 immobili – tra cui una villa di notevoli dimensioni, con piscina – ed 1 terreno, siti in Roma, Pomezia ed Aprilia. Sono stati sequestrati altresì 3 veicoli, polizze assicurative e di pegno e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato di circa 4,5 milioni di euro.