Il documento è stato inviato dallo stesso dirigente scolastico nella giornata di ieri, giovedì 21 marzo, a tutti i consiglieri comunali pometini, di maggioranza e opposizione.
Ma anche all’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Veronica Felici. Infine all’intera comunità scolastica.
Pomezia, il preside della scuola Marone attacca tutti i politici
Un documento con cui il dirigente scolastico ‘tira le orecchie’, nel senso letterale del termine, a tutti, politici e amministratori. E con cui chiede, sempre a tutti, di deporre ‘l’ascia di guerra’ e di pensare solo al bene di studenti, professori e cittadini.
“È nota alla comunità scolastica e cittadina, ormai da quasi tre anni – scrive il dirigente scolastico nella sua circolare ‘politica’ – la questione relativa ai lavori di adeguamento e miglioramento antisismico da effettuare nei plessi scolastici. Rispettivamente, della scuola secondaria di I grado Publio Virgilio Marone, e della scuola primaria San Giovanni Bosco, finanziati con i fondi del PNRR.
Sono pubblici, attraverso l’albo istituzionale della scuola, gli interventi e i confronti diretti del Consiglio d’Istituto, di due diversi trienni. Con la precedente Amministrazione Comunale, con l’attuale Sindaco e con l’Ufficio tecnico del Comune di Pomezia.
L’impresa da realizzare non è facile. Spostare migliaia di alunni, rispettare tempistiche, affrontare le contingenze economiche e la precaria programmazione, pure a livello nazionale.
Si esprime a tutti, come già fatto, il ringraziamento per la disponibilità al confronto e per la collaborazione. Si rinnova ancora l’alleanza istituzionale che è alla base del rapporto tra istituzioni scolastiche, organi collegiali ed enti locali.
“Servono responsabilità, trasparenza e tempi certi”
Detto questo, avverto la cogente necessità, come dirigente scolastico dell’IC Via della tecnica e come testimone di una vicenda annosa, di rivolgere un messaggio, una richiesta ferma e urgente.
A tutte le forze politiche della città di Pomezia. Anche alla luce delle recenti, e delle prossime, discussioni in Assemblea Comunale.
È necessaria una presa di coscienza, da parte di tutte le forze politiche, della grande apprensione che la comunità scolastica avverte e delle gravi e crescenti difficoltà gestionali dell’istituto. In una situazione di incertezza ormai cronica rispetto al prossimo futuro.
Pur avendo vissuto dall’inizio la vicenda, nel rispetto del mio ruolo e di quello altrui, non ho titolo, e questo non è luogo, per indicare responsabilità.
“Urge la definizione della situazione”
È un fatto oggettivo, però, che le turbolenze politiche degli ultimi anni e degli ultimi mesi, oltre ai lunghi mesi di commissariamento, stiano costituendo un grave danno per la scuola. Urge una definizione delle situazioni.
Da beneficiaria di un progetto ambizioso e prezioso. La scuola inizia ora a sentirsi parte lesa: le incertezze per le iscrizioni, le preoccupazioni per la sicurezza, le criticità per le famiglie, i dubbi per i docenti, le polemiche striscianti, tutti fattori di una questione pericolosa.
“No alla bagarre politica”
Si richiede alla politica, maggioranza e opposizione, di deporre alcuni arnesi, anche legittimi, della bagarre politica, accantonando prove di forza e/o strumentalizzazioni, sgambetti e/o salti nel vuoto. Decidere con competenza e ragionevolezza, con l’obiettivo di dare una risposta certa a quella che è un’emergenza: garantire una scuola sicura per i prossimi anni, in tempi certi e luogo certo, a più di mille studenti.
Dal punto di vista tecnico ho piena fiducia nelle competenze consolidate di chi si occupa dei progetti: sono necessarie ora azioni definitive per garantire la sicurezza di alunni e personale scolastico e tempi certi per la realizzazione delle opere.
Dal punto di vista politico non credo che la questione possa essere risolta a colpi di “democrazia diretta”: chi ha da decidere è giusto che lo faccia, chi ha da vigilare deve fare il proprio lavoro. Le assemblee deliberanti devono essere efficaci e responsabili per un buon funzionamento della democrazia rappresentativa.
Il costo sociale deve essere valutabile
Dal punto di vista sociale credo sia corretto interpretare il principio di cittadinanza sia come richiesta di partecipazione quanto come disponibilità a sopportare sacrifici. Per la realizzazione di opere importanti esiste un costo sociale da pagare, legittimo, ma deve essere sostenibile e valutabile.
L’IC Via della tecnica, nel suo complesso, non si è mai sottratto in questi anni ai sacrifici, attendendo risposte con profondo rispetto istituzionale. Non toccava a me, né alle rappresentanze scolastiche, trovare soluzioni: per competenza e perché i problemi contengono variabili da noi non controllabili.
“Repitita iuvant”
Repetita iuvant. Alla politica tutta – Assemblea Comunale come espressione della rappresentanza democratica, Sindaco eletto, Giunta comunale e partiti politici – chiedo responsabilità e coscienza, intelligenza politica, trasparenza e coraggio per risolvere un’emergenza crescente. Attendismi, tatticismi, speculazioni e tutte le manovre proprie e improprie della politica, buone forse per altre stagioni, adesso possono solo fare tanto male alla scuola.
Un costo sociale insostenibile per Pomezia ridurre la Marone e la San Giovanni Bosco a preda politica, per l’una o l’altra parte.
Ora serve una risposta concreta, rapida, intellettualmente onesta: tempi certi, garanzia di sicurezza e rispetto del diritto allo studio. Con rinnovata fiducia, in vigile attesa”.
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