La ricostruzione dei fatti
I fatti sarebbero iniziati il 9 febbraio scorso, quando un pacco contenente sostanza organica putrefatta, presumibilmente carne, è stato spediti da un ufficio postale di Roma. Il destinatario del pacco era Alön Bar, ambasciatore israeliano a Roma.
Sei giorni dopo un altro pacco con lo stesso contenuto è stato spedito sempre all’ambasciatore, ma da un ufficio di Terracina.
Dopo una pausa di circa un mese, è giunto all’ambasciata d’Israele a Roma un terzo pacco contenente carne putrida, spedito il 14 marzo da un ufficio postale di Isola Liri, in provincia di Frosinone.
Scattano le indagini in provincia di Latina
Vista la situazione internazionale e il chiaro intento intimidatorio, la Digos di Roma, in collaborazione con i colleghi di Latina, ha avviato delle indagini per risalire al responsabile.
È stato innanzitutto individuato il soggetto che aveva effettuato le tre spedizioni. Sempre in solitario, sempre vestito con gli stessi capi d’abbigliamento, con il plico già confezionato.
Gli approfondimenti investigativi hanno puntato l”attenzione verso un uomo di 51 anni, residente a Sezze, in provincia di Latina. L’uomo è un dipendente della Pubblica istruzione, secondo gli investigatori appartenente ad ambienti della estrema sinistra filopalestinese.
La Digos e la Polizia di Stato hanno dunque fatto scattare le perquisizioni: personale, locale e di tutti i suoi apparati informatici.
Con le perquisizioni sarebbero stati rinvenuti gli indumenti indossati dalla persona che ha consegnati i 3 pacchi agli uffici postali. Inoltre il comunicato diffuso dalla Questura di Latina parla di “altri elementi ritenuti utili alla ricostruzione delle ipotesi investigative”.
Sono ancora in corso gli approfonditi accertamenti su tutto il materiale informatico sequestrato al 51enne di Sezze.
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