Dai dati pubblicati dall’Osservatorio Antiplagio, risulta che la regione Lazio è in terza posizione in Italia per le spese legate al mondo dei maghi e dell’occulto in genere.
L’Osservatorio Antioplagio è un’organizzazione non governativa fondata nel 1994 che si preoccupa tra l’altro di raccogliere le segnalazioni dei cittadini legate al mondo dell’esoterismo. In 30 anni di attività (da maggio 1994 a maggio 2024) le segnalazioni pervenute all’osservatorio sono circa 28.000.
Rapporto 2024 “Magia, pseudoscienze, intelligenza artificiale ed altre dipendenze”
Venerdì 17 maggio, a 30 anni dalla sua fondazione, Osservatorio Antiplagio ha pubblicato il nuovo Rapporto 2024 sulla “Magia, pseudoscienze, intelligenza artificiale ed altre dipendenze”.
Dal rapporto pubblicato emerge che in Italia la regione che spende di più in magia è la Lombardia. Il Lazio con i suoi 2000 maghi, 140.000 clienti e 75 milioni di spesa si colloca in terza posizione, subito dopo la Campania. E questo solo per quel che riguarda i consulti in studio, senza tener conto di quelli da remoto.
Numero di maghi, veggenti, medium e guaritori in Italia (per regione) e spese annue per i consulti in studio
Questa la classifica per regione del numero di “professionisti dell’occulto” e delle spese annue sostenute per i consulti in studio, che sono solo il 10% del totale, poiché si stima che il 90% dei consulti avvenga online o al telefono.
- LOMBARDIA: Numero maghi 2.500 – Clienti 180.000 – Spesa: 90 milioni
- CAMPANIA: Numero maghi 2.200 – Clienti 150.000 – Spesa 80 milioni
- LAZIO: Numero maghi 2.000 – Clienti 140.000 – Spesa 75 milioni
- SICILIA: Numero maghi 1.500 – Clienti 100.000 – Spesa 60 milioni
- PIEMONTE: Numero maghi 1.200 – Clienti 85.000 – Spesa 50 milioni
- PUGLIA: Numero maghi 1.100 – Clienti 75.000 – Spesa 45 milioni
- EMILIA ROMAGNA: Numero maghi 1.000 – Clienti 70.000 – Spesa 40 milioni
- TOSCANA: Numero maghi 600 – Clienti 40.000 – Spesa 20 milioni
- VENETO: Numero maghi 500 – Clienti 35.000 – Spesa 18 milioni
- CALABRIA: Numero maghi 450 – Clienti 30.000 – Spesa 16 milioni
- LIGURIA: Numero maghi 400 – Clienti 25.000 – Spesa 15 milioni
- ABRUZZO: Numero maghi 300 – Clienti 20.000 – Spesa 12 milioni
- MARCHE: Numero maghi 280 – Clienti 18.000 – Spesa 10 milioni
- FRIULI VENEZIA GIULIA: Numero maghi 250 – Clienti 16.000 – Spesa 9 milioni
- SARDEGNA: Numero maghi 200 – Clienti 15.000 – Spesa 8 milioni
- UMBRIA: Numero maghi 180 – Clienti 14.000 – Spesa 7 milioni
- TRENTINO ALTO ADIGE: Numero maghi 160 – Clienti 12.000 – Spesa 6 milioni
- BASILICATA: Numero maghi 150 – Clienti 10.000 – Spesa 5 milioni
- MOLISE: Numero maghi 100 – Clienti 7.000 – Spesa 3 milioni
- VALLE D’AOSTA: Numero maghi 30 – Clienti 2.000 – Spesa 1 milione
Un giro di affari da 6 miliardi con picchi di evasione fiscale del 98%
Considerando un esborso medio annuo di 500 euro a cliente (ma c’è chi si fa pagare i consulti anche molto di più), la spesa globale per i consulti in studio è di 600 milioni. E si tratta solo del 10% del totale, perché il 90% dei consulti avviene ormai al telefono oppure on line.
Il guadagno medio annuo stimato per ogni singolo occultista che riceve in studio ammonterebbe dunque a 30.000 euro netti. Ovviamente si tratta di guadagni in nero, esentasse.
Il restante 90% degli incassi deriva da contatti online o telefonici. Dal 2020 infatti, a causa della pandemia da Covid19, ogni 10 appuntamenti dai maghi, 9 sono da remoto. La spesa globale per i consulti in ‘rete’ o al telefono, il 90% del totale, sfiora i 5,5 miliardi di euro.
Dai dati raccolti dall’osservatori Antiplagio si desume perciò che tra consulti in studio e da remoto il totale degli introiti annui di maghi e simili in Italia si aggira intorno ai 6 miliardi di euro.
Fa bene ricordarlo, si tratta di entrate totalmente esentasse, poiché in nero.
L’evasione delle imposte del settore è superata paradossalmente solo dalla criminalità organizzata. Sfiora il 98%. Infatti soltanto 2 clienti su 100 affermano che gli è stato rilasciato un regolare documento fiscale. Il 55%, invece, ha ricevuto una quietanza anonima. Mentre il 44% non ha avuto alcuna certificazione.
Truffe e circonvenzioni d’incapace
Il settore dei cosiddetti “professionisti dell’occulto” è quello che purtroppo fa registrare il maggior numero di episodi legati a truffe, circonvenzioni d’incapace, minacce, soprusi, rituali a sfondo sessuale, esercizi abusivi della professione medica e manipolazioni mentali.
Solo il 3% delle vittime però denuncia, per vergogna o paura di ritorsioni, ricatti e minacce di magia nera.
A proposito delle manipolazioni mentali, con l’intelligenza artificiale sono destinati ad aumentare a dismisura i condizionamenti psicologici e le mistificazioni.
Chi sono i clienti dei maghi in Italia
Le persone in Italia che ogni anno si rivolgono ai maghi sono 12 milioni, ben un quinto della popolazione italiana. Tra questi prevalgono le donne.
68% donne (8.160.000 clienti)
32% uomini (3.840.000)
Riguardo l’età dei clienti, si registrano purtroppo anche bambini, coinvolti ovviamente dagli adulti:
2% bambini (240.000 clienti)
7% da 13 a 18 anni (840.000)
51% da 19 a 60 anni (6.120.000)
40% da 61 anni in poi (4.800.000)
Come si pubblicizzano i maghi
Oggigiorno il principale veicolo pubblicitario per i maghi è internet. Se fino a fino a 15 anni fa si pubblicizzavano prevalentemente in radio e televisione (53%), oggi la pubblicità sui canali radiotelevisivi è scesa al 36% ed è aumentata notevolmente quella online (salita dal 6% al 41%). Seguono altri canali quali il passaparola (15%) e lo spam via e-mail (3%).
La rete non è soltanto il principale canale su cui i maghi pubblicizzano la loro attività, ma purtroppo anche il luogo dove avviene la maggior parte degli adescamenti di vittime di vari crimini. Non solo vittime di maghi ed indovini, dunque, ma anche di furti d’identità, bullismo, revenge porn, “truffe romantiche”, fino alla pedofilia.
Altre dipendenze dei clienti dei maghi
Un altro aspetto preoccupante emerso dal rapporto dell’Osservatorio Antiplagio è la predisposizione delle vittime degli occultisti ad ulteriori dipendenze. Tra i clienti dei maghi infatti non è raro trovare dipendenze da alcool, stupefacenti, giochi d’azzardo, pornografia, social e allucinogeni legali.
Durante le telefonate ricevute da Osservatorio Antiplagio, gli interlocutori infatti, nel rispetto dell’anonimato, hanno ‘confessato’ – rispondendo a domande con scelta multipla – di essere dipendenti anche da: Alcolici 31%, allucinogeni 15%, ludopatie 42%, pornografia online 30%, social 65%, sostanze psicotrope 14%.
Tutti i dati del Rapporto sui Magia e Occultismo in Italia sono disponibili sul sito dell’Osservatorio Antiplagio alla pagina web www.antiplagio.org/rapporto24.htm.
Un rapporto sui maghi che esce di venerdì 17. Perché?
Il rapporto dell’Osservatorio Antiplagio sui maghi è uscito provocatoriamente proprio oggi, venerdì 17 maggio. Venerdì 17 infatti, per chi è superstizioso, è un giorno infausto.
Perché venerdì 17 è un giorno sfortunato nella credenza popolare?
La spiegazione più diffusa è legata al numero romano XVII. Nell’Antica Roma si usava scrivere sulle tombe “VIXI”, cioè “ho vissuto”, dunque “sono morto”. In epoca medioevale però, a causa dell’analfabetismo particolarmente diffuso, l’iscrizione veniva confusa con il numero 17 che, in numeri romani, era XVII.
L’associazione con il venerdì sarebbe invece legata al Venerdì Santo, ovvero il giorno della crocifissione di Cristo.
L’unione di questi due elementi negativi, il venerdì (dal Venerdì Santo, giorno della morte di Gesù) e il numero 17, ha dato vita alla superstizione tipicamente italiana del venerdì 17 quale giorno sfortunato. In altri paesi infatti il giorno infausto è piuttosto venerdì 13.
Esiste anche una parola per designare tale paura irrazionale: è la parola eptacaidecafobia.
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