e l’apparecchio dentro cui finisce il rifiuto umido, anche detto organico, ossia avanzi alimentari e sfalci erbacei. Che in soli 2 o 3 mesi diventano terriccio/fertilizzante da riutilizzare per l’orto o i vasi di casa. L’isola ecologica è situata in via Cancelliera.
La denuncia porta la firma di Enrico del Vescovo, presidente di Italia Nostra, sezione Castelli Romani che parla di ‘Spreco incomprensibile’.
Albano, maxi-compostiera (da 600mila €) abbandonata da 2 anni
“Italia Nostra sezione Castelli Romani – si legge in una lunga nota giunta in redazione – desidera porre all’attenzione pubblica la seguente circostanza che, a nostro parere, suscita più di qualche perplessità ed interrogativo.
Riferiamo infatti che presso l’isola ecologica del comune di Albano, risulta esservi collocata una rilevante attrezzatura di impianto (per trattare 600 tonnellate l’anno di rifiuti) per la produzione di compost basata sull’uso della frazione umida dei rifiuti.
Fin qui, Italia Nostra Castelli Romani, non potrebbe far altro che esprimere il suo compiacimento per questa utilissima presenza. Ma, purtroppo, ci duole constatare come, dopo pressochè due anni da quando l’apparecchiatura è stata acquistata e collocata nell’isola ecologica, sinora giace senza essere stata mai minimamente utilizzata.
“Non ha mai funzionato”
Insomma, è una sagoma che fa bella mostra di sé, senza che nessuno l’abbia mai messa in funzione e resa utile alla collettività, ignorata da tutti e senza che nessuno ne parli. Ora ne parliamo noi: ci teniamo a sottolineare, infatti, come già da molti mesi abbiamo preso contatto con l’amministrazione del comune di Albano per affrontare tale circostanza. Insieme all’associazione Italiana Compostaggio, che può vantare a buon diritto una notevole esperienza e competenza nel campo del compostaggio aerobico, si è persino offerta di fornire assistenza e collaborazione per la messa in funzione dell’impianto suddetto.
Mentre, Italia Nostra Castelli Romani, dopo aver avuto già vari contatti, ha anche chiesto all’assessore competente del comune di Albano un incontro con la società Volsca, che gestisce il servizio comunale rifiuti. Per avere un confronto e chiarimento sulla questione, volendo offrire altresì aiuto e collaborazione. Trascorsi ormai già mesi dalla nostra richiesta, non abbiamo ricevuto, con nostro rammarico, la ben che minima risposta. Intanto i soldi pubblici spesi sono ancora là, nell’isola ecologica, senza aver prodotto alcunché di utile da circa due anni.
I fatti, secondo Italia Nostra
Ma andiamo con ordine, riferendo i fatti con precisione, riguardo alla procedura che ha portato ad Albano l’impianto compostiera. Con determina Dirigenziale n. G -10536 del 26 luglio 2017, la Regione Lazio ha emesso un bando per la concessione di contributi finanziari per le misure a favore delle attività di compostaggio e autocompostaggio per la riduzione della frazione organica per i Comuni del Lazio e Roma Capitale.
La Regione Lazio con Determina Dirigenziale n. G-06812 del 28 maggio 2018 ha approvato la graduatoria e concesso al comune di Albano Laziale € 600.000,00.
Il Comune di Albano Laziale tramite la centrale all’indirizzo web www.cucalbanolaziale.acquistitelematici.it aveva emesso un bando di gara per la fornitura di attrezzature innovative finalizzate al potenziamento della raccolta differenziata ed alla valorizzazione della frazione umida CIG 8692537C72, scadenza 30/ 04/ 2021 ore 17:00.
Il 24 settembre 2021 il Comune di Albano Laziale aveva aggiudicato alla ditta Ecopans SRL la gara. Non sappiamo esattamente quando è stata consegnata la compostiera ma, di certo, potremmo ritenere con beneficio di inventario che da almeno due anni, poco più o poco meno di tempo, la compostiera è lì, già bella che installata.
Perché tutto questo ritardo?
Perché tutto questo ritardo?! Lo abbiamo chiesto anche al dirigente capo del comune di Albano il quale ha tentato di rassicurarci, argomentando sulla necessità di tempo per l’avvio dell’impianto.
Proprio per questo rimaniamo ancor più costernati di fronte a questa vicenda che definiremmo contraddittoria ed incomprensibile. Vogliamo sperare che presto l’impianto per il compostaggio suddetto vada in funzione. Auspicando anche il coinvolgimento di quelle associazioni competenti e desiderose di mettersi al servizio del bene pubblico. Dobbiamo osservare, infine, che il comune di Albano ogni anno produce circa 5000 tonnellate di rifiuti della frazione organica (che comprende in gran parte l’umido).
Questo implica che ogni settimana ci sono 100 tonnellate di rifiuti che vengono portate ad impianti fuori dal comune. Con costi di trasporto, per l’uso di impianti fuori dal comune, nonché ricadute ambientali non indifferenti. L’attrezzatura in questione, per il trattamento di 600 tonnellate di umido, risolverebbe più del 12% di queste problematiche, essendo a km 0. Vorremmo ritenere che sia una percentuale irrisoria? Ma perché dovremmo ignorare e rimanere indifferenti di fronte a questo spreco? Questa è la domanda che pone con forza Italia Nostra Castelli Romani”.
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