I numeri parlano chiaro: a sud di Roma, nell’area compresa tra il litorale, i Castelli romani e il nord della provincia pontina, è sparita una popolazione pari a quella di una città grande come Cisterna. Ad Anzio il censimento non è riuscito a rintracciare più del 12% degli abitanti, a Pomezia e Grottaferrata il 10%, ad Aprilia e Albano quasi il 7%. Per pochi Comuni il problema è opposto, cioè il censimento ha rilevato più persone di quelle iscritte all’anagrafe: è il caso di Ardea, di San Felice Circeo e di Rocca Massima. Ma, escluse queste 3 eccezioni, in tutti glia altri Comuni è sparita una bella fetta di popolazione. Persone sparite o che non sono mai esistite? Sono gli addetti al censimento che hanno fatto un pessimo lavoro o le anagrafi dei Comuni che non sono aggiornate? Oppure ci sono persone che preferiscono nascondersi per non essere rilevate dal censimento? Fatto sta che in un’area di quasi 900.000 abitanti non se ne trovano più un numero consistente: ben 36.743!
Alle questioni prettamente numeriche sono poi collegati anche molti problemi di ordine pratico. Non conoscere il numero esatto dei minori, ad esempio, comporta problemi sulla capacità di un Comune di strutturare il giusto numero di aule scolastiche con sufficiente anticipo. E gli adulti scomparsi? Pagheranno le tasse? La questione non è di facile soluzione. Per esperienza si sa che negli anni che seguono un censimento piano piano poi ricompare quella parte di popolazione che non era stata rilevata.