Parlare di ottimizzazione fiscale, quindi, è quanto mai opportuno e non dev’essere in alcun modo confusa con l’evasione fiscale. L’ottimizzazione fiscale, infatti, rappresenta una pratica fondamentale per tutte quelle aziende che desiderano massimizzare i propri benefici fiscali e, conseguentemente, migliorare la propria redditività, una strategia legittima che fa leva sulle norme vigenti per ridurre l’onere fiscale senza violare in alcun modo la legge.
Ottimizzazione fiscale significa alleggerire il peso delle imposte nel pieno rispetto della legge
Questo processo non è certamente tra i più semplici, richiede elevate competenze e profonde conoscenze della normativa tributaria, che spingono le aziende ad avvalersi del prezioso e fondamentale supporto dei professionisti legati al mondo della consulenza tributaria.
In parole semplici, l’ottimizzazione fiscale non è altro che l’applicazione strategica delle norme tributarie al fine di ridurre legalmente il carico fiscale in capo a un’azienda. Non si tratta, quindi, di eludere il pagamento delle tasse, ma semplicemente di sfruttare le opportunità presenti nel sistema fiscale in modo da alleggerire il peso delle imposte.
La messa a punto di una strategia di ottimizzazione fiscale include l’uso di agevolazioni, deduzioni, crediti d’imposta e incentivi fiscali, oltre a una corretta e oculata gestione dei tempi di dichiarazione e versamento delle imposte. Queste strategie, per quanto ovvio, possono essere eseguite solo da qualificati professionisti che conoscono approfonditamente le leggi fiscali e internazionali, nonché siano costantemente aggiornati in merito a tutte le eventuali novità legislative.
Struttura aziendale e sfruttamento delle agevolazioni previste
Vediamo ora, nel concreto, quali sono le più comuni strategie di ottimizzazione fiscale. Il primo passo fondamentale riguarda la pianificazione della struttura aziendale, scegliendo la forma giuridica più adatta per l’azienda. A titolo esemplificativo, trasformare una ditta individuale in una società di capitali potrebbe fornire vantaggi fiscali significativi, soprattutto in termini di protezione patrimoniale e di regime di tassazione.
E’ altresì importante, come poc’anzi scritto, sfruttare tutte le agevolazioni previste. Non è raro che i governi offrano incentivi fiscali al fine di promuovere specifici settori economici, come – ad esempio – l’energia rinnovabile, la ricerca e sviluppo, l’innovazione tecnologica e molto altro ancora. Le aziende che operano nei summenzionati settori possono beneficiare di esenzioni fiscali e crediti d’imposta, che possono essere richiesti solo dopo un’attenta analisi da parte di un esperto in materia tributaria.
Migliorare l’efficienza fiscale con una corretta gestione delle perdite fiscali e mediante processi di ristrutturazione aziendale
Un altro aspetto di cruciale importanza, poi, riguarda la gestione delle perdite fiscali. Esse, infatti, possono essere riportate a bilancio per compensare futuri profitti, favorendo la riduzione del reddito imponibile e, conseguentemente, l’onere fiscale a carico dell’azienda stessa. Una corretta gestione delle perdite fiscali può offrire grandi benefici nel medio-lungo termine, in particolar modo per le aziende in fase di crescita e le start up.
Quando un’azienda nostrana opera a livello internazionale, la doppia imposizione fiscale potrebbe rappresentare un problema non di poco conto. Avvalendosi della consulenza di un professionista tributario, tuttavia, questo problema potrebbe essere superato in alcune specifiche circostanze. Esistono, infatti, alcuni trattati bilaterali tra paesi che permettono ridurre la doppia imposizione o, in alcuni casi, evitarla.
L’ottimizzazione fiscale può essere perseguita mediante processi di ristrutturazione aziendali, piuttosto che fusioni, incorporazioni, acquisizioni e scissioni, tutte operazioni che consentono di migliorare l’efficienza fiscale aziendale, ma che richiedono, al tempo stesso, un’adeguata e certosina pianificazione onde evitare rischi fiscali imprevisti.