Una vicenda che va avanti da 15 anni. Una contrapposizione che vede da una parte il consorzio che gestisce le strade, dall’altra il Comune di Ardea. L’amministrazione comunale contesta la regolarità di tutti i rallentatori di velocità, i cosiddetti dissuasori e dossi stradali, inizialmente autorizzati nel lontano 2009.
Il giudice stavolta ha dato ragione al Consorzio. Questo aveva chiesto di sospendere l’efficacia della precedente sentenza. IN precedenza il Tar aveva ordinato la rimozione dalle strade di Colle Romito di tutti i sistemi di rallentamento della velocità installati su quelle strade.
Tutta colpa delle altezze, eccessive rispetto al tipo di strada e soprattutto ai limiti di velocità da rispettare.
La causa si è giocata sulla differenza tra rallentatore di velocità e attraversamento pedonale rialzato. E anche sul sistema usato per misurare la larghezza dei dossi, il mancato accertamento della pendenza delle rampe, l’omessa misurazione di alcuni dossi situati in viale Perseo.
Leggi anche: Ardea, sentenza dopo 15 anni: quei dossi sulle strade di Colle Romito sono illegali
La decisione: i dossi per ora non si toccano
Il giudice ha ritenuto opportuno decidere:
«la sospensione della sentenza appellata, avuto riguardo alla necessità di verifica, con gli approfondimenti propri della fase di merito, di tutte le questioni in fatto (quali e quanti dissuasori siano stati misurati; con quale strumentazione, ecc.) e in diritto (se si tratti di rallentatori di velocità, ovvero attraversamenti pedonali rialzati), rilevanti ai fini in esame».
C’è poi da tener conto «dell’insistenza dei dissuasori in esame da circa 15 anni, senza che risulti documentato alcun tipo di incidente stradale, sicché deve allo stato presumersi che la funzione pubblica di deterrenza dall’eccesso di velocità, e di prevenzione degli incidenti stradali, sia stata ampiamente realizzata nel suddetto arco temporale».
Se ne riparlerà il 19 dicembre: entro quella data saranno fatte nuove misurazioni dei dossi per capire se siano regolari o meno.