A salvare l’ente è stata una “leggerezza”, come sancito dal Tar in una sentenza dell’altro giorno, che mette fine a una vicenda durata un quarto di secolo.
Tutto è iniziato nel 1998 quando l’allora Consiglio comunale aveva dato mandato al Sindaco di firmare una ordinanza per l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dei terreni di proprietà di alcune cooperative edilizie tra viale Marino e Lungomare dei Troiani. Atto effettivamente emesso solo cinque anni dopo, nel 2003.
Terreni “illegittimamente occupati” dal Comune di Ardea
La cooperativa in questione chiedeva la restituzione dei terreni “illegittimamente appresi” per circa 5 ettari e un indennizzo per il “danno patrimoniale subito”, per la perdita della proprietà dei beni acquisiti al patrimonio del Comune, oltre agli interessi accumulati in tutti questi anni. Il conto finale superava il milione e mezzo di euro.
La vicenda andava ormai avanti da anni, ma è solo ora che è arrivata la sentenza:
“Non vi è alcuna prova che vi sia stata la perdita della disponibilità di aree ulteriori a quelle oggetto di volontaria cessione, non risultando dimostrato che il Comune di Ardea abbia provveduto alla loro acquisizione mediante la relativa immissione nel possesso e occupazione”.
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Ordinanza di occupazione mai trascritta
Ma soprattutto:
“Non risulta perfezionata alcuna formalità, atteso che la trascrizione dell’ordinanza è stata effettuata con riserva da parte del Conservatore, per essere poi definitivamente negata”.
In pratica quei terreni non sono mai diventati del Comune per un vizio mai sanato. Una leggerezza, insomma, che ha salvato il Comune.
Ma c’è di più: “l’ordinanza sindacale in questione è stata giudicata formalmente inidonea ad acclarare la proprietà del Comune sulle particelle oggetto dell’atto d’obbligo”.