Dalla intricata vicenda del comune di Ardea, della quale si è addirittura dovuto occupare il Prefetto e il ministero degli interni, emerge però un elemento politico nuovo. L’Amministrazione comunale non potrà più dare la colpa all’ostruzionismo dell’opposizione, visto che sono stati chiariti i contorni del regolamento sul numero legale in aula. La maggioranza, se volesse, potrebbe eleggersi il suo Presidente. Il problema è che questa maggioranza non mostra unità.
“Grazie alla determinazione istituzionale del consigliere anziano Mauro Giordani, l’aula Sandro Pertini è uscita definitivamente dal pressappochismo politico ed ha abbracciato la via della legalità e del rispetto delle norme – si legge in una nota –. Il pd con Giordani ha finalmente inchiodato la maggioranza alle sue responsabilità chiudendo definitivamente la stagione degli aiutini sottobanco e delle divisioni. Ora il quadro è chiaro: se la maggioranza ha i numeri governa, altrimenti si torna al voto. La legge stabilisce in modo inequivocabile che la convocazione spetta al consigliere anziano e che l’assemblea comunale non può esaminare nessun argomento se prima non eleggere con 11 voti il presidente. I pareri richiesti e gli escamotage messi in atto dal sindaco e da una parte della maggioranza sono stati vani. La prefettura, il ministero degli interni e la segretaria comunale hanno stabilito che la posizione adottata da Mauro Giordani è quella giusta”.
Le opposizioni hanno portato a casa un risultato importante ma, viste le divisioni del passato chissà se riusciranno a rimanere unite intorno a Giordani? E chissà se il sindaco e la sua maggioranza subito dopo le elezioni troveranno di nuovo l’equilibrio e le compensazioni interne per le prossime elezioni?