Alla fine il Comune di Latina ha dovuto cedere e portare gli atti riguardanti la gestione dei parcheggi a pagamenti in Procura. Una vicenda complessa quella che coinvolge l’amministrazione e la società che ha gestito i parcheggi a pagamento a Latina dal febbraio 2010 al novembre 2012, che ha incassato i soldi dei parcometri e non li ha girati nelle casse comunali, come invece sarebbe dovuto avvenire da contratto. Il debito di Urbania nei confronti dell’amministrazione ammonta a circa 1.238.368 euro per gli incassi da dicembre 2011 a novembre 2012. Ma a questi soldi però vanno aggiunte le penali. Il contratto infatti prevedeva che ogni 15 del mese Urbania girasse l’incasso al Comune del mese precedente. Per ogni giorno dei singoli mesi di ritardo era prevista una penale di 100 euro che raddoppiava dopo 15 giorni dalla contestazione.
Secondo i calcoli del consigliere del Partito democratico Fabrizio Porcari solo le penali ammonterebbero a 391.900 euro. Adesso il presidente della commissione viabilità, Roberto Lodi, davanti alla impossibilità dichiarata di riscuotere le fidejussioni, ha deciso di prendere l’iniziativa che per mesi il Comune ha fatto finta di ignorare e ricorrere alla magistratura. Nella seduta del 23 ottobre scorso, infatti, l’ex dirigente del settore, Mario Viglialoro (cinque giorni fa sostituito da Francesco Passaretti, comandante della Polizia municipale), ha dichiarato che «alla scadenza del contratto con Urbania non è stato possibile riscuotere le fidejussioni, nonostante la volontà in tal senso dell’amministrazione, perché, per una non esisteva la società, mentre l’altra non ha mai risposto», aggiungendo il termine «farlocche» relativo alle polizze. In sostanza, come Porcari denuncia da tempo, le fidejussioni sono false e il Comune non potrà riscuotere i suoi soldi. Perché continuare a coprire o ignorare questa situazione? Quali intoppi ci sono? Lodi si è mosso, adesso l’amministrazione lo segua.