Insegnare i valori fondanti dello sport, come il rispetto delle regole e la lealtà. Diventare arbitri e quindi non solo conoscere i regolamenti ma anche saper farli rispettare. Sono questi i pilastri del progetto che l’Unione sportiva Acli della provincia di Latina, in collaborazione con quella della Capitale, hanno attivato dal 19 aprile scorso nel carcere di Velletri. Due appuntamenti settimanali, pensati sia per i detenuti che per gli stessi operatori carcerari. Uno dedicato allo sport e all’attività fisica, l’altro più teorico, in cui a un gruppo selezionato di detenuti vengono insegnati i fondamentali del calcio e le norme che regolano il gioco. “Il fine del corso – ci spiega la psicologa Roberta Longo, coordinatrice del progetto – non è tanto quello di rilasciare loro l’attestato da arbitro (le realtà sportive più importanti non permettono l’esercizio di quel ruolo in caso di precedenti penali .ndr) quanto dare sempre più forza a quella funzione rieducativa che deve avere la pena detentiva. Questi uomini se sono in carcere è perché hanno sbagliato ma anche attraverso questi percorsi riescono a imparare il valore delle regole, che conoscono e padroneggiano tanto da essere in grado di farle attuare”. Un progetto che parte da lontano quello dell’Us Acli, che già nel dicembre del 2016 aveva inviato nella struttura di detenzione un proprio iscritto per arbitrare un torneo di calcetto. Un programma sinergico che vede la presenza di un arbitro di calcio e di un preparatore atletico, coordinati e assistiti dalla psicologa responsabile. Interessante anche il coinvolgimento degli operatori carcerari: “Spesso ci si dimentica del loro ruolo fondamentale e dello stress che un lavoro del genere comporta, dal punto di vista fisico ma soprattutto mentale – spiega ancora Longo – stiamo parlando comunque di uomini e donne che passano la gran parte della loro giornata in un luogo di detenzione”. Il progetto, costato solo due mila euro con i fondi che sono stati ricavati da quelli raccolti dalla Acli attraverso il 5 per mille, si concluderà nel mese di giugno con i responsabili intenzionati a riproporlo anche nella casa circondariale di Latina.
10/05/2017