E’ stata girato anche a Nettuno, sulla spiaggia di Cretarossa davanti al Santuario il docufilm che verrà trasmesso nei cinema di tutta Italia, dedicato ai sosia di Elvis Presley. “Elvis Wannabe” è un film che esce fuori dagli schemi classici della cinematografia. Racconta con un linguaggio diverso chi sono e come vivono questi “talenti”, ossia sosia, imitatori e impersonators di “The King”. A voler raccontare questa storia il regista Pierfrancesco Fiorenza, che con le città di Anzio e Nettuno ha rapporto di grande affetto legato anche la fatto di aver girato in zona un documentario sulla Sbarco. “Abbiamo lavorato con un cast di attori amatoriali – ci racconta Fiorenza – come era inevitabile considerando che i i nostri Elvis non recitano ma sono tutte persone che nella vita vogliono essere Elvis. Per questo c’è uno standard recitativo differente e a tratti molto divertente”.
Il film “Elvis Wannabe” è un film che esce fuori dagli schemi classici della cinematografia. Racconta con un linguaggio diverso chi sono e come vivono questi “talenti”, ossia sosia, imitatori e impersonators di “The King”. Molti di loro sono pronti anche a bruciare somme esorbitanti di denaro per acquistare i celebri abiti di scena (le jumpsuit con mantelli e stivaletti in pelle) e gli accessori di Elvis, per trucco e parrucco, per ingaggiare strumentisti professionisti, ballerine, autisti di limousine e bodyguard, nonché per finanziare spettacoli anche direttamente. Il loro carisma sarà travolgente, il loro modo di porsi e la loro originalità sarà l’essenza principale di ogni singolo fotogramma. Ecco, questi sono gli “Elvis wannabe”, ed è attorno a questi che si concentra il documentario. Essere Elvis è quindi una “second life”, un’opportunità per vestire i panni del successo, del “saper far tutto”, del sentirsi per un momento al centro di un mondo che gli appartiene fino all’osso.
Il film si sviluppa su due piani intrecciati tra loro: Uno documentaristico, con interviste ai vari sosia, imitatori ed impersonators, ed un altro piano più cinematografico, con richiami ai film anni ’50 (per stile) e ad altri più recenti. Nelle interviste essi si raccontano, parlano di come sia nato il loro amore per Elvis Presley, la voglia e la passione che li hanno portati a investire tempo e denaro nel culto di una figura leggendaria quale quella di “The King”. Non mancano i filmati dei casting degli Elvis provinati, sul palco di un American Diner in stile anni ’50, che tra una domanda e l’altra, si sciolgono in una esibizione canora.
Tutti gli Elvis che hanno partecipato al casting, sono stati invitati a tenere un concerto al “Piper”, storico club Romano dove, nella seconda metà del ‘900, si sono esibite le più grandi band Europee e non. La location, in puro revival anni ’50, ha ospitato le loro esibizioni tra ballerini rock’a’billy ed un folto pubblico.
Non mancheranno scene divertenti ed esilaranti come la telefonata tra gli “Elvis” che organizzano un viaggio a Cracovia, parodiata dal film “Un sacco Bello” di Carlo Verdone.
Elvis Wannabe, in altre parole “vorrei essere Elvis”, è il motto di ogni sosia ed imitatore del mondo che, con passione e dedizione, cerca ogni giorno di avvicinarsi alla figura di una delle leggende più popolari della musica Rock’n’Roll, che ha entusiasmato milioni di fans nel mondo: Elvis Presley.
Il film “Elvis Wannabe” è un film che esce fuori dagli schemi classici della cinematografia. Racconta con un linguaggio diverso chi sono e come vivono questi “talenti”, ossia sosia, imitatori e impersonators di “The King”. Molti di loro sono pronti anche a bruciare somme esorbitanti di denaro per acquistare i celebri abiti di scena (le jumpsuit con mantelli e stivaletti in pelle) e gli accessori di Elvis, per trucco e parrucco, per ingaggiare strumentisti professionisti, ballerine, autisti di limousine e bodyguard, nonché per finanziare spettacoli anche direttamente. Il loro carisma sarà travolgente, il loro modo di porsi e la loro originalità sarà l’essenza principale di ogni singolo fotogramma. Ecco, questi sono gli “Elvis wannabe”, ed è attorno a questi che si concentra il documentario. Essere Elvis è quindi una “second life”, un’opportunità per vestire i panni del successo, del “saper far tutto”, del sentirsi per un momento al centro di un mondo che gli appartiene fino all’osso.
Il film si sviluppa su due piani intrecciati tra loro: Uno documentaristico, con interviste ai vari sosia, imitatori ed impersonators, ed un altro piano più cinematografico, con richiami ai film anni ’50 (per stile) e ad altri più recenti. Nelle interviste essi si raccontano, parlano di come sia nato il loro amore per Elvis Presley, la voglia e la passione che li hanno portati a investire tempo e denaro nel culto di una figura leggendaria quale quella di “The King”. Non mancano i filmati dei casting degli Elvis provinati, sul palco di un American Diner in stile anni ’50, che tra una domanda e l’altra, si sciolgono in una esibizione canora.
Tutti gli Elvis che hanno partecipato al casting, sono stati invitati a tenere un concerto al “Piper”, storico club Romano dove, nella seconda metà del ‘900, si sono esibite le più grandi band Europee e non. La location, in puro revival anni ’50, ha ospitato le loro esibizioni tra ballerini rock’a’billy ed un folto pubblico.
Non mancheranno scene divertenti ed esilaranti come la telefonata tra gli “Elvis” che organizzano un viaggio a Cracovia, parodiata dal film “Un sacco Bello” di Carlo Verdone.
Elvis Wannabe, in altre parole “vorrei essere Elvis”, è il motto di ogni sosia ed imitatore del mondo che, con passione e dedizione, cerca ogni giorno di avvicinarsi alla figura di una delle leggende più popolari della musica Rock’n’Roll, che ha entusiasmato milioni di fans nel mondo: Elvis Presley.
22/05/2017