Le lezioni, infatti, partono alle 15,30 e si concludono alle 19,30. Il primo allarme su eventuali anomalie relative alla staticità del Pascal era stato lanciato a gennaio 2012, ma secondo i tecnici che avevano effettuato i sopralluoghi le vibrazioni erano causate dall’attività nei diversi cantieri aperti nella zona. Dopo quasi due anni molti di quei cantieri sono stati chiusi, ma la scuola – o almeno un’ala dell’edificio – continua a tremare. Per questo la dirigente del Pascal, Laura Virli, ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco e dei tecnici della Provincia di Roma, proprietaria della struttura. Il 4 e il 5 il liceo classico e scientifico rimangono chiusi per le verifiche che però non evidenziano alcuna difformità.
Ma la dirigente non si fida: non solo perché il monitoraggio è stato fatto , come riportano i verbali, ma soprattutto perché le vibrazioni continuano a essere percepite. Laura Virli chiede al sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, di sollecitare Palazzo Valentini a svolgere un sopralluogo serio, accurato e con strumenti adatti a capire le cause del problema. In Provincia arrivano due lettere: una del primo cittadino e l’altra della dirigente scolastica. Immediata la decisione dell’Ente di via IV Novembre: dall’11 novembre partono i lavori di monitoraggio sulla staticità e stabilità dell’edificio. Ma la scuola deve essere chiusa. Il sindaco Fucci mette subito a disposizione le aule del campus universitario Selva dei Pini, tranne quelle utilizzate dalla facoltà di Infermieristica. Ma non bastano.
Ne servono 43, oltre poi ad una sala per i professori e a un ufficio di presidenza. Poi il 12 novembre la decisione della Provincia: studenti, insegnanti e personale del Pascal saranno trasferiti al Copernico a partire dal 14 novembre e lì rimarranno per un mese, salvo eventuali proroghe e salvo finiscano prima del previsto le verifiche nell’edificio di via Pietro Nenni.