“Segnalate i casi sospetti” Parliamo di politiche urbanistiche: come state cercando di mantenere il giusto equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo edilizio? «Noi abbiamo ereditato un prg, che di fatto detta e individua lo sviluppo del territorio e su questo ci stiamo attenendo. A ciò viene affiancata una politica di tutela del territorio. Quindi ,dove il piano regolatore già prevede microespansioni o piccoli insediamenti edilizi, questi si valutano caso per caso e in concertazione con l’ente parco e sulla base del piano paesistico territoriale regionale; si riflette su come poter procedere per dare anche una piccola risposta a quei privati che intendono mantenere a Nemi la residenza dei figli e della famiglia. O magari hanno in proprietà quell’appezzamento di terra che ricade in una zona di espansione o completamento».
Ci sono progetti o delibere che prevedono uno sviluppo, seppur minimo di residenziale? «C’è un piano integrato, denominato “Dei Corsi” che riguarda la parte nord di Nemi, al confine con l’area dei laghi. Si tratta di un’area di espansione ricettivo-turistica e privata: area che è già oggetto di valutazione da parte del Parco dei Castelli Romani. È un progetto che è in ballo da dieci anni, che nel tempo ha vissuto dei passaggi in Consiglio comunale e che oggi va rimettendosi in carreggiata per proseguire il suo iter». A proposito di abusivismo edilizio, avete rilevato numerosi casi di illegalità? Com’è la situazione sulle rive del lago? «Ci sono stati casi di abusivismo: alcuni sono stati già intercettati dall’amministrazione comunale, altri lo saranno già dalle prossime ore. Per il resto continua il monitoraggio del territorio con le altre forze dell’ordine, guardiaparco, la forestale: attività che caratterizza in particolare la valle del lago. Questo per dire che il nostro occhio e quello degli enti preposti sono vigili e attenti. L’appello che faccio alla comunità è quello di continuare a segnalare ciò che accade sul nostro territorio: un contributo prezioso quello dei cittadini, che mira alla tutela ambientale della nostra città».
CIAMPINO: PIANI DI ZONA, SARà DELOCALIZZAZIONE?
Passo in avanti (o indietro ma questo lo dirà il tempo) sulla vicenda dei piani di zona 167 a Ciampino. Previste da tempo, le opere di edificazione da parte di consorzi di cooperative e imprese sarebbero dovute partire da un pezzo, ma hanno incontrato numerosi ostacoli: non ultimo quello relativo alla procedura di apposizione del vincolo da parte della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Lazio. Procedimento che potrebbe vedere compromessa la possibilità di costruire nel sito individuato per una delle tre zone 167, quella di Mura dei Francesi. Si diceva: un passo in avanti. Ebbene lo step c’è stato, al momento sul piano politico con i consiglieri firmatari del Pd – Giglio, Pazienza, Fiorini – che hanno deciso di ritirare la mozione sulle 167, impegnando però la Giunta a trovare una soluzione e costituendo un tavolo tecnico-politico sulla vicenda: «Chiediamo – spiegano i tre piddini – all’amministrazione comunale un impegno concreto per uscire dal guado e dare finalmente una risposta e tempi certi a tutti quei soggetti che attendono ormai da anni di vedere realizzati i piani di zona 167». Il trio di consiglieri invita la giunta del vicesindaco Verini ad accettare la decisione della Soprintendenza ai Beni Paesaggistici, che arriverà in questi giorni, e che potrebbe confermare il vincolo di inedificabilità nella zona di Mura dei Francesi, «senza ricorrere al Tar: azione, questa – continua Giglio – che allungherebbe ulteriormente i termini. La mozione, che avevamo presentato e poi ritirato, andava proprio in questa direzione: decidiamo finalmente cosa fare, si delocalizzi il Piano di Zona di Muro dei Francesi, si individui un’altra zona e si lavori per trovare un compromesso economico con coloro che hanno speso dei soldi per costruire in quella zona. Ci è stato chiesto di ritirare la mozione, per trovare un accordo complessivo. Ora – conclude la giovane esponente del Pd – aspettiamo una soluzione da parte della Giunta». Ancora una volta, dunque, il Pd e la maggioranza di governo ciampinese sono ad un bivio: trionferà la volontà di combattere in tribunale per la conferma dell’attuale sito della 167 o prevarrà il desiderio di delocalizzare l’edificazione? All’esecutivo Verini la prossima mossa.
PATTI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Per Palazzo Savelli novembre è stato il mese dei Patti Territoriali (tecnicamente parlando sono accordi tra organi istituzionali, soggetti pubblici e privati, su determinati temi di sviluppo locale ed edilizio, ndr). Il consiglio comunale di Albano infatti si è riunito per discutere importanti punti in materia urbanistica, tra cui la votazione delle proposte di deliberazioni riguardanti i cosiddetti Patti Territoriali. «Queste delibere – esordisce il consigliere comunale dell’Idv, Remo Giorgi – sono atti amministrativi a completamento di un iter istruttorio di scelte di politica urbanistica della precedente amministrazione comunale. Ribadendo la netta contrarietà ad ulteriore consumo di suolo, noi di Idv abbiamo deciso di votare favorevolmente per quelle delibere che dessero priorità alla realizzazione di strutture ricettive quali agriturismi, bed and breakfast e spazi verdi. Il nostro territorio non necessita di altro cemento a scopo residenziale». Giorgi fa dunque sapere che l’Idv, una delle attuali forze di maggioranza, ha scelto di «non votare le delibere relative alla realizzazione di un centro commerciale in zona Miramare e di tutta una serie di nuove costruzioni». Il consigliere dell’Italia dei Valori poi sgombra il campo dalle polemiche: «Questo voto non inclina minimamente i rapporti esistenti tra Idv e amministrazione. Come in tutte le coalizioni democratiche, qualche volta può accadere che i giudizi non siano unanimi. Rimane ineludibile la volontà della maggioranza, Idv inclusa, di lavorare per uno sviluppo sostenibile del territorio», assicura Giorgi.