INDAGINI DOPO IL PRIMO FERMO
Le indagini traggono origine dal fermo di indiziato di delitto di uno dei due rapinatori, eseguito dai Carabinieri il 1° febbraio scorso. Nella circostanza furono trovati elementi che dimostravano il coinvolgimento dell’indagato nella rapina perpetrata, il 4 gennaio, presso un supermercato della Magliana. Le successive indagini hanno consentito di rinvenire, in un’abitazione concessa in uso all’indagato da un pregiudicato della Magliana, una pistola a salve, il casco ed alcuni indumenti riconducibili alla rapina. Dalla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza di un altro esercizio commerciale oggetto di furto, si è riusciti poi ad attribuire al fermato la responsabilità della rapina.
COMPLICE INTERCETTATO
Il complice è stato successivamente individuato attraverso l’analisi del telefono cellulare appartenente al primo indagato, dal quale è stata estrapolata, e messa sotto controllo, un’utenza la cui posizione veniva riscontrata nella Capitale per quattro giorni ogni due settimane, coincidenza decisiva poiché si trovava in aree compatibili con i luoghi delle rapine e nelle fasce orarie in cui venivano commesse. Il complice, infatti, sottoposto al regime di arresti domiciliari a Nola e approfittando del beneficio di un permesso di quattro giorni ogni due settimane per recarsi nella casa familiare di Roma, si rendeva responsabile delle rapine.
TRE MESI DI INDAGINI
Gli elementi raccolti nel corso delle indagini durate circa tre mesi hanno consentito di delineare il modus operandi, secondo il quale i malviventi, con volto travisato da caschi e occhiali da sole, minacciando gli impiegati degli esercizi commerciali, nonché dell’ufficio postale della Garbatella si impossessavano del denaro custodito nella casse dandosi poi alla fuga a bordo di scooter risultati rubati. Uno dei due indagati è stato raggiunto dall’ordinanza mentre si trovava in carcere a Velletri per altri reati.