La classifica recentemente stilata, inoltre, non terrebbe conto della storia che i Castelli Romani hanno alle spalle: a ricordarcelo è sempre il poeta albanense: «Nei Castelli Romani sono passati i maggiori artisti del mondo, ed anche oggi noi potremmo vivere di turismo se volessimo». Arianna Esposito ha poi sottolineato come questo passato sia ancora custodito ossequiosamente ai Castelli Romani: «Partendo da Marino, abbiamo riportato e stiamo riportando allo splendore, a mezzo secolo dalla scoperta, il preziosissimo mitreo del III secolo a.C.. Ce ne sono solo tre in Europa. C’è un patrimonio archeologico come l’Appia Antica. Abbiamo la più importante basilica di tutti i Castelli Romani e della diocesi di Albano, la nostra cara San Barnaba, senza dimenticare la sagra dell’uva, la più antica d’Europa». I Castelli sono stati la dimora di personaggi illustri e a ricordarlo è sempre l’assessore alla cultura marinese: «A Marino abbiamo avuto concittadini come Sofia Loren, il compianto Giuliano Gemma, mancato da poco; prima ancora Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Giuseppe Ungaretti, che abitò a Marino per ben otto anni. È passato da Marino, Mozart e parlando di musica penso anche ad Albano Laziale, toccata così in profondità dalle note romantiche di Franz Liszt».
Nonostante le note positive siano numerose, a detta di Onorati, gli spunti su cui lavorare per migliorare lo sono altrettanto: «Dobbiamo migliorare il traffico automobilistico snellendolo, si deve mettere un limite alla crescita edilizia e pensare seriamente al lago Albano che cala di anno in anno. Dobbiamo inoltre riportare a galla la nostra grande tradizione vinicola, amare di più il nostro sacro suolo e farlo amare a chi invece lo deturpa!». Questo cambiamento è possibile secondo Arianna Esposito: «Noi amministratori abbiamo il dovere di tornare a dare speranza ai cittadini e la speranza fa rima con il lavoro, la possibilità di intraprendere, investire e scommettere sul nostro territorio, puntando di più e meglio sulle risorse che ci sono come, lo ripeto, il turismo archeologico ed enogastronomico. Inoltre, i Castelli Romani hanno il dovere di comunicare tra loro in ambito amministrativo. L’orizzonte è largo, ma il sentiero per arrivare a gustarlo è stretto. A noi, specie un po’ più giovani, il diritto e dovere di percorrerlo».