«Ho rimesso la delega allo sport nelle mani del vicesindaco di Marino Fabrizio De Santis». È lapidario Giuseppe Bartolozzi, attuale assessore a Attività Produttive. Una scelta che l’esponente uddiccino non fatica a definire “una provocazione agli addetti ai lavori”, avanzata allo scopo di risollevare le sorti del settore sportivo cittadino, che secondo Bartolozzi ha smarrito un po’ la vocazione sociale. Per l’assessore bisogna sedersi intorno ad un tavolo e ridisegnare un nuovo sistema «perché – dice – se lo sport viene visto solo nell’ambito amministrativo, non va bene». Assessore, perché ha deciso di riconsegnare questa delega? «Ritengo che la politica debba affrontare con la dovuta serietà questo settore. Non c’è motivo di dare una delega che di fatto si occupa del nulla, manca la struttura e gli impianti sportivi diventano spesso terra di nessuno. Chi li ha in gestione infatti li considera quasi dei beni di proprietà senza capire che le strutture sono a disposizione di tutta la cittadinanza e per la loro gestione vanno seguite determinate regole e va pagato il dovuto. C’è un modo di fare che oggi non può portare ad una crescita: manca la mentalità per far stare insieme i ragazzi all’insegna dello sport. Per come la vedo io le società hanno molte responsabilità: non vanno coltivate illusioni soltanto per l’ambito agonistico ,dicendo ai genitori che il proprio figlio potrà diventare il nuovo Totti, ma è necessario considerare lo sport nella sua funzione aggregatrice e sociale». La decisione di rimettere la delega è anche un messaggio politico-elettorale nei confronti della maggioranza di governo? «Tengo a precisare che non c’è nulla di polemico nel mio gesto: i rapporti con la maggioranza sono sempre forti. Quella di rimettere la delega è una scelta: al di là di colori politici o ideologici, se c’è un problema deve aprirsi un dibattito per trovare una soluzione. Ci tengo dunque che non ci siano strumentalizzazione su questa vicenda. Il mio obiettivo è sensibilizzare tutte le parti su un tema, lo sport, che negli anni futuri sarà importantissimo per la nostra città». Se il vicesindaco fosse veramente disposto a sedersi intorno al tavolo per parlare di sport a Marino, lei tornerebbe sui propri passi? «Sì. Sono del parere che bisogna operare sempre per il bene della cittadinanza. Ci deve essere una chiara inversione di rotta, devono giungere risposte concrete. Se lo sport viene visto solo nell’ambito amministrativo, questo non va bene; se altresì viene considerato come qualcosa di educativo, allora se ne può parlare».
16/12/2013