ABBANDONI: +40% NEL 2013
Secondo le statistiche di Aidaa nel 2013 il fenomeno dell’abbandono di animali è cresciuto del 40%. Maglia nera per il Lazio, che è al quarto posto in classifica dietro Puglia, Campania e Calabria. Tenere un cane in canile, oltretutto, è un costo. Per il Comune e, di conseguenza, per noi che paghiamo le tasse. Secondo la legge ogni Comune deve provvedere a identificazione e microchippatura di tutti i cani, canili e rifugi pubblici, campagne per promuovere le adozioni e controllo delle nascite per contenere il numero. La normativa però è vaga ed ogni Comune si comporta in maniera differente: «se il Comune di Marino stanzia 6.500 euro forfettari, il Comune di Lanuvio – spiega una delle volontarie che ha commesso atti eroici – non stanzia niente». Il lavoro delle associazioni in questo senso ha importanza oltre che umana anche economica: trovare famiglia ad un amico a quattro zampe abbatte i costi del Comune e, di conseguenza, dei cittadini. «Ad Aprilia -, spiega una volontaria dell’Ass. Amici di Birillo Onlus – di positivo c’è il grandissimo aiuto da parte di Comune e Asl che sterilizzano gratuitamente cani privati e randagi e di negativo i continui abbandoni che compensano e superano le pur numerosissime adozioni».
LA MISSIONE DEI VOLONTARI
A differenza di quanto si immagina l’attività dei volontari ha molte sfaccettature. Tutto parte da un affiancamento per capire come potersi muovere anche se, spiegano, basta un po’ di pratica e un cuore grande. Alla cattura degli animali dalla strada segue l’importantissima sensibilizzazione alla sterilizzazione. Attraverso siti internet, social network, siti di annunci animali e visite dirette in canile vengono mossi i primi passi verso l’adozione del cane. A questo punto i volontari effettuano colloqui telefonici, controlli pre-affido a casa, test con semplici domande utili ad avere la certezza che il cane sarà ben accolto con domande tipo “dove pensi di tenere il cane?”. «Il cane – spiega una volontaria del canile di Latina – deve trovare la famiglia giusta. A chi non ne ha mai avuto uno consiglio un animale dal carattere tranquillo, così come cerco di non dare ad un anziano un cucciolo». Alle spese dove non arriva il Comune, inoltre, arrivano gli stessi volontari che «sono una manna dal cielo: il loro operato abbatte i costi». Una volta al mese effettuano “staffette” e viaggi a proprie spese per portare i cani dove richiesti. Curano, dunque, personalmente la delicata fase dell’adozione fino alla firma di tutte le carte.
VACANZE: GLI ABBANDONI CRESCONO
I numeri crescono esponenzialmente durante le vacanze. Si pensi che in Italia da giugno ad agosto sono stati circa 20 mila i cani abbandonati al giorno: uno ogni due minuti. Occorre ricordare che portare un amico a quattro zampe in vacanza è semplicissimo: basta il passaporto che rilasciano alla Asl in pochi giorni previa certificazione del microchip e vaccinazione antirabbia ed è possibile viaggiare anche in aereo e verso ogni dove. Prima, però, gli abbandoni si concentravano in particolari periodi di tempo (vacanze estive e natalizie e a marzo e settembre nel periodo delle cucciolate) – spiega una volontaria del canile di Latina –: «oggi gli abbandoni ci sono in ogni periodo. Se prima la prassi era che nel mese di marzo e settembre trovavamo davanti al canile cuccioli abbandonati, oggi questo accade in tutti i mesi. Ogni cane, infatti, va in calore in periodi diversi e i cagnolini arrivano ininterrottamente». Nel periodo invernale, inoltre, crescono i problemi del resto dell’anno. Occorre un gran numero di piumoni, coperte e maglioni caldi che si possono portare direttamente nelle sedi dei canili. A questi ultimi, ad esempio, vengono tagliate le maniche e trasformati in cappottini per quelli di taglia più piccola. Per i cani più anziani, che soffrono di dolori alle ossa, il freddo può infatti essere letale.