“Nella nota si nega l’esercizio del potere sostitutivo del Prefetto, non applicabile in quanto «… si ritiene che nella fattispecie in esame, così come prospettata, non sussistano i presupposti di cui all’ 39, comma 5, del TUEL». Il parere precisa altresì come «la specifica problematica» che avrebbe impegnato «il sindaco a scindere l’incarico di segretario generale da quello di direttore generale, esuli, così come posta, dalla competenza dell’organo rappresentativo dell’ente»”.
“La stessa nota esplicativa prodotta a sua firma dal Presidente Massimiliano Colazingari e consegnata brevi manu al Prefetto Trio ribadiva e puntualizzava come l’atto integrativo che i Consiglieri di minoranza chiedevano di portare a votazione non potesse essere ammesso in quanto esercizio di una ingerenza delle competenze dirette del Sindaco e della Giunta comunale e non del Consiglio. L’atto in questione si configurava invece come avente un contenuto specifico, “quasi ad personam”, diversamente dalla fattispecie delle mozioni che per loro natura giuridica non sono caratterizzate, come rilevato dal parere stesso, da tale specificità”.
“Eravamo sicuri che il presidente del consiglio comunale Massimiliano Colazingari avesse come sempre applicato la legge e anche stavolta ben interpretato, come già in altre occasioni, la questione dell’atto integrativo che parte dell’opposizione aveva presentato in consiglio comunale e che chiedeva al sindaco di scindere il ruolo di segretario generale da quello di direttore generale, attualmente ricoperti entrambi dall’avvocato Rosa Iovinella”, spiega in una nota il gruppo consiliare di LBC, che sempre oggi ha incontrato il prefetto di Latina.