Al suo arrivo, il sindaco di Sabaudia è lì ad aspettarlo per il saluto, suo personale e di tutta la città. Lo accompagna per qualche metro fin sotto il palco; poi si ferma, non sale: la civica Gervasi resiste alla “tentazione-trappola” di salire ed evita così accostamenti al partito di governo (già di per sé chiacchierati).
“Indipendentemente da come andrà a finire non posso parlare male di Conte e Di Maio – irrompe Salvini parlando (finalmente) del Governo al termine del suo intervento – ma negli ultimi mesi qualcosa è cambiato e questo non mi fa dormire bene la notte. La Lega non chiede poltrone o altri ministeri ma io non sono fatto per le mezze misure, o facciamo cento o si vota. Domani mattina (oggi n.d.r.) sarò nuovamente a Roma per chiarire varie situazioni. Se non succedono cose strane dopo partirò per Pescara (altra tappa del tour estivo della Lega)”. Salvini fa breccia negli umori della piazza quando, interrotto dai rintocchi delle campane che segnano le 22, girandosi verso la torre comunale, si accorge l’incisione marmorea d’epoca fascista. “Non avevo letto cosa c’è scritto lì. Mi mettete nei guai. Come mai la Boldrini non l’ha ancora abbattuto? – ride Salvini –. Regnando Vittorio Eanuele III, Benito Mussolini capo del governo…, non vado avanti che mi arrestano seduta stante. Questa è storia e anche se appartiene al passato e noi guardiamo avanti nessuno la può cancellare”. Applausi scroscianti. Prima di concludere, il ministro indossa i panni dello sponsor. “La prossima volta che vengo a Sabaudia mi porto il costume. Invito tutti a venire qui per le vacanze, abbiamo un mare stupendo”.