In riferimento alle denunce/accuse che nei giorni scorsi hanno avuto vasta eco sui mass media locali e nazionali riguardanti il decesso del sig. Massimiliano Querci gli Operatori Sanitari nel Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Giuseppe” di Albano Laziale dichiarano quanto segue: la diagnosi è stata fatta dopo un’ora dal primo accesso al Pronto Soccorso; il paziente ha rifiutato il ricovero al primo acceso nel Pronto Soccorso; al secondo acceso è stata subito attivata la ricerca di un posto letto con la diagnosi precedentemente fatta; eseguita in tempi rapidissimi anche una tc urgente e ben due consulenze chirurgiche. Non è vero che è stato assistito per 2 giorni solo dai parenti. Non c’era nessuno la notte e il giorno del decesso. La madre si è presentata solo due ore dopo il trasferimento lamentandosi solo della lontananza dell’Ospedale di trasferimento e di non essere stata avvertita a casa dell’avvenuto trasferimento. Falso che la pancreatite sia sempre una patologia da trattare chirurgicamente e in urgenza, specialmente se di origine alcolica. Vero che il paziente è deceduto dopo alcune ore dal trasferimento. Tutto ciò documentato nelle cartelle cliniche già in possesso della Procura di Velletri. Non si può permettere a chicchessia di offendere l’operato del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Albano Laziale, e dell’intera ASL Roma H senza averne diritto. La Magistratura avrà modo, se lo riterrà opportuno, di appurare la verità dei fatti in oggetto.
Gli Operatori Sanitari nel Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Giuseppe” di Albano