SOLITO COPIONE
A ben vedere, però, tutte queste privatizzazioni hanno anche due importanti caratteristiche: 1) quasi tutte sono realizzate con la tecnica della finanza di progetto (l’ormai famoso project financing), dove in teoria era il privato che doveva metterci i soldi che l’amministrazione pubblica non aveva in cassa, salvo poi chiederli ai cittadini con salatissime imposte; 2) tra le società che hanno ottenuto le concessioni ce n’è più d’una che in passato ha finanziato a livello nazionale i partiti che sono presenti in Consiglio comunale.
IL CASO METROLATINA
Andando per ordine di importanza, per forza di cose partiamo dal project financing che fallimentare lo era già in partenza. Solo che ora rischia di costare lo stesso un bel gruzzolo al Comune anche se non verrà mai realizzato: è quello della tramvia con ruote gommate chiamata metropolitana. Due delle principali società che hanno costituito Metrolatina SpA, società che ancora oggi ha la sede legale in Via Ofanto snc a Latina, cioè presso il deposito degli autobus del Cotral (dunque pagata con soldi pubblici), sono la Gemmo SpA e la Iannini Srl: la prima risulta aver finanziato con una certa regolarità il resuscitato partito di Forza Italia, mentre la seconda risulta aver versato contributi all’allora PDS, Partito dei Democratici di Sinistra, oggi Partito Democratico. Curioso è il fatto che il rappresentante di Metrolatina SpA, Maurizio Schiaffini, è lo stesso titolare della ditta che inizialmente ha ottenuto in appalto il servizio di trasporto pubblico, poi “girato” all’Atral (di cui lo stesso Schiaffini è azionista insieme al Cotral); proprio all’Atral, dallo scorso anno, è stato assegnato dal Comune di Latina anche il servizio di riscossione dei parcheggi a pagamento dopo la “fuga con la cassa” di Urbania Multiservizi.
ACQUA E RIFIUTI
Anche il servizio idrico e lo smaltimento dei rifiuti hanno protagonisti prodighi con le forze politiche; nelle compagini sociali di Acqualatina, Latina Ambiente (come per la fallita Terracina Ambiente) ed Ecoambiente, sono stati presenti anche membri della famiglia marchigiana dei Fabiani e quella dei Colucci di San Giorgio a Cremano (NA), trapiantatesi imprenditorialmente a Milano. Entrambe sono state azioniste della Waste Italia, che risulta aver finanziato l’ex Alleanza Nazionale: il partito che con le sue varie evoluzioni da circa venti anni guida la coalizione di maggioranza al Comune di Latina. Motivo di tale generosità? “Per avere visibilità”, rispose tranquillamente Pietro Colucci, all’epoca Amministratore Delegato di Waste Italia, all’inviato della trasmissione “Report” di Milena Gabanelli. Acqualatina inoltre a sua volta ha stipulato un project financing con la Depfa Bank e risulta che il suo principale azionista privato, la francese Veolia, sia anche socia della Siram. Società che è risultata finanziatrice dell’UDC e dei DS. Nell’ultima conferenza dei Sindaci dell’ATO 4 ,che ha approvato il nuovo Piano Economico Finanziario secondo il Sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, è stato uno degli unici due a prendere la parola tra i presenti, esclusivamente per annunciare il suo voto favorevole a scatola chiusa a quel provvedimento. Peccato che nella relazione che accompagnava il Piano c’era scritto esplicitamente che Acqualatina rischiava di fallire sotto il profilo finanziario se non fossero stati mantenuti i flussi di cassa, attraverso le bollette, concordati con la banca. Cioè scavalcando il freno ai continui rincari posto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG). Ma anche dalle altre parti le cose sembrano aver preso la stessa piega: vedi la vicenda della San Giorgio SpA di Manduria (TA), già Publiconsult, che era azionista delle fallimentari società Aser (riscossione dei tributi locali nei Comuni di Aprilia, Ardea e Pomezia) e Nettuno Servizi. Tra un contenzioso e l’altro, passando per le numerose inchieste giudiziarie, che l’hanno coinvolta, anche questa società trovava il tempo e i soldi per finanziare i partiti.
CITTADINI TAGLIEGGIATI
Su tutto questo ci si potrebbe anche passare sopra se il risultato sarebbe stato quello di avere servizi efficienti, efficaci ed economici come promesso all’inizio di tali privatizzazioni. Ma ora ci troviamo società partecipate indebitate fino al collo e pretese di risarcimento da parte dei privati verso il Comune, che stanno letteralmente taglieggiando i cittadini. Quasi ogni giorno si sente parlare del fatto che le amministrazioni locali non riescono ad andare avanti e a mantenere il livello dei servizi se il governo nazionale non garantisce il gettito di determinate tasse, a prescindere dal nome nuovo di giornata. Però su dove e a chi finiscono i soldi comunque incassati direttamente dalle stesse amministrazioni locali, in particolare quella di Latina, il silenzio e rigorosamente di tomba. Come se fossimo al cimitero.