Ci sono ad Aprilia migliaia di appartamenti nuovi che non possono essere allacciati alla rete fognaria, visto che – dice Acqualatina – il depuratore di via del Campo non può sopportare altri carichi oltre i 60.000 abitanti equivalenti già serviti secondo i calcoli della Spa. E quindi Acqualatina non può dare nuove autorizzazioni allo scarico. Per le imprese edili significa non poter ottenere l’abitabilità, pezzo di carta che serve per vendere le case. Per giunta, Acqualatina pretende le somme versate dai cittadini al Comune, nonostante l’assenza di un contratto tra la città e il gestore. Cosa che, al momento in cui andiamo in stampa, pare non sia stata approvata dalla Conferenza dei Sindaci il 10 marzo. La tenaglia sulla città Una tenaglia su cittadini e costruttori: gli uni aspirano a chiudere la partita con Acqualatina e continuano a pagare al Comune e vincere i ricorsi, gli altri devono superare l’attuale blocco che incombe sui loro affari. Colpa del Sindaco di Aprilia, Domenico D’Alessio, dice il Presidente della Provincia Armando Cusani. Una morsa che potrebbe stringersi anche sullo stesso D’Alessio. Ma bastava un po’ di ghiaia In realtà, il depuratore apriliano già da tempo poteva funzionare anche per parecchi nuovi edifici. Basterebbero 200.000 euro e qualche camion di pietrisco per adeguarlo ad un’utenza di 75.000 abitanti equivalenti, come previsto dal progetto originario. Questo lo ha scritto l’ingegnere Scappatura, dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Aprilia, in una dura relazione dove criticava e sconsigliava il progetto di ampliamento multimilionario poi approvato dal Consiglio comunale. Per la cronaca: il responsabile unico del procedimento per i lavori a via del Campo ora risulta l’ing. Scappatura. Per lui sono previsti 47.000 euro di incentivi. E invece spenderanno quasi 9 milioni di euro Per quel malandato impianto, costruito e gestito male, è in ballo un progettone da 8,7 milioni di euro (6,2 dalla Regione e 2,5 di Acqualatina Spa, pagata dalla bollette dei cittadini) per ampliarlo ad una capacità di 90.000 abitanti equivalenti. Nel frattempo, i costruttori premono, propongono addirittura di installare dei microimpianti di depurazione condominiale. Sono stanchi di aspettare. Ma la Provincia di Cusani non li autorizza. Anzi, è scattato l’embargo delle opere idriche ad Aprilia. L’ufficio di presidenza dell’ATO4 guidato da Cusani ha deciso il blocco dei “lavori straordinari e non prevedibili” ad Aprilia, lo scorso 11 novembre. Motivo? I mancati pagamenti delle bollette degli utenti di Aprilia e il rifiuto del Comune di Aprilia di consegnare ad Acqualatina le banche dati di Ici, anagrafe e Tarsu. Questa decisione dall’Ufficio di Presidenza (non riconosciuto da D’Alessio) comporta il congelamento dell’unità mobile di depurazione tanto attesa dall’edilizia locale perché permetterebbe nuovi allacci fognari. Quindi non c’entra nulla il Sindaco di Aprilia. La delibera che decide il “blocco” non cita espressamente questo impianto mobile, ma parla di “lavori urgenti non prevedibili”. Tra questi c’è proprio quell’impianto promesso come soluzione da Cusani ai costruttori. Il depuratore mobile non è per i costruttori In verità, questo depuratore mobile “per 6.000 allacciamenti” comunque andrebbe installato, a prescindere dalle richieste dei costruttori. erve e s’ha da comprare (con soldi pubblici) e installare perché “necessario per sopperire all’esaurimento della capacità depurativa” dell’impianto di via del Campo “durante il periodo di realizzazione dell’ampliamento” dello stesso. Sta scritto nella delibera preparata da Cusani e sottoposta alla Conferenza dei Sindaci il 10 marzo. Con questo atto il Presidente Cusani ha messo ai voti lo “sblocco” dei lavori su Aprilia. Nella delibera, però, non c’è scritto quanto costa il depuratore mobile. Perché? PRETENDono i soldi dei cittadini di Aprilia La delibera di Cusani, inoltre, stabilisce di «intimare al Comune di Aprilia la restituzione al Gestore di tutte le somme impropriamente versate dagli utenti a titolo di corrispetivo del servizio fruito e ingiustamente trattenute dall’Ente, entro 30 giorni dalla comunicazione del presente atto». Capito? Il Comune di Aprilia non ha nessun contratto con Acqualatina, la gente paga al Comune, i giudici gli danno ragione a tutti i livelli… ma ora sono gli altri Sindaci di altre città a decidere dei soldi dei cittadini di Aprilia! D’Alessio al bivio Il Sindaco D’Alessio da Consigliere comunale approvò il progetto preliminare di ampliamento di via del Campo e non è affatto vero che è lui ad aver bloccato il mitico depuratore mobile e i conseguenti nuovi allacci. Lo hanno messo in un vicolo cieco: approvare il depuratore mobile significava riconoscere implicitamente il proseguimento della gestione Acqualatina. Ma il Sindaco non si è presentato alla Conferenza del 10 marzo. Non si è fatto incastrare. Ora lo accuseranno di non aver messo in condizione i costruttori di allacciarsi alla rete fognaria e di vendere le case. L’Ato e Acqualatina si danno da farecercando l’appoggio di altri Sindaci di città che hanno milioni di insoluto con il gestore. E Aprilia resta alle corde, anziché fare per prima le mosse giuste in Consiglio Comunale, ossia fare una delibera per riprendersi reti ed impianti idrici. Visto che il Consiglio di Stato ha detto che Aprilia non è più vincolata a questa attuale assurda gestione.
11/03/2010