COSTI DI GESTIONE? MISTERO
TARIFFE FUORI CONTROLLO
Acqua Bugia ricorda alcune grottesche e tragiche informazioni fornite dalla Segreteria tecnica operativa dell’Ato4: “La mappatura delle reti fognarie non ha avuto ancora inizio”; “non è possibile determinare la lunghezza della rete di raccolta delle acque nere o della rete di acque miste”; “l’attività di istallazione dei misuratori di portata non è ancora stata completata su tutti i depuratori”. È come se per fare un viaggio la compagnia di trasporti non sapesse quanto consuma il veicolo, come sta messo il motore, quanto spenderà per autostrada e carburante e così via. Come si fa in simili condizioni a stabilire il budget per il viaggio? In base a che cosa calcoleranno il biglietto? È quanto accaduto dal 2003 al 2011 nella fantasiosa tariffazione approvata dagli addomesticati sindaci sotto Acqualatina. «In pratica l’Ato riferisce che sono ad essa sconosciute le caratteristiche tecniche degli impianti – scrivono gli esperti di Acqua Bugia – e della rete da essa stessa controllata e gestita da Acqualatina, parametri che servono per calcolare il COR e quindi per la verifica imposta dalla legge». Risultato: «I costi di gestione risultano di fatto incontrollati e la tariffa fuori controllo», taglia corto l’ing. Massimo De Simone, presidente di Acqua Bugia, che già ha smontato il progetto e l’appaltone bufala per il tram su gomma nel capoluogo pontino.
LIMITE”ˆDI”ˆPREZZO”ˆGONFIATO
Per stabilire la tariffa reale media, entra in gioco il cosiddetto “fattore K”, chiamato “limite di prezzo”, dal quale dipenderanno le tariffe di riferimento per gli anni successivi. Può essere superato solo entro certi limiti: massimo del 25% per il primo anno di gestione. Acqualatina nel 2003 ha applicato un limite di prezzo K del 36,84%. In soldoni, questa tariffa media di riferimento applicata per il primo anno – secondo la legge – non avrebbe dovuto oltrepassare 0,8970 euro a metro cubo. E invece nell’Ato di Acqualatina è stata portata ad oltre un euro e 17 centesimi. Stesso giochetto finora, con una media degli aumenti del 37,1%. Da qui i 137 milioni e 709mila euro di surplus illegittimo per il gestore. Chiederanno una deroga come per l’arsenico?
‘ERRORI’”ˆVOTATI”ˆDAI”ˆSINDACI
«La tariffa reale media applicata all’utenza – ragiona De Simone – risulta per ogni annualità dal 2003 ad oggi sempre maggiore di quella ammissibile per legge». Giocolerie idro-contabili che hanno portato la tariffa dai circa 90 centesimi a metro cubo a quasi due euro dell’anno scorso (1,9950, vale a dire + 43,31% rispetto al massimo di legge). «La tariffa reale media dal 2003 al 2011 poteva essere aumentata fino al 55,25% – precisa il dossier di Acqua Bugia -, ma si è riscontrato un aumento in questo periodo del 122,4%, ossia più del doppio di quanto prevedibile e previsto per legge».