Confermato l’ordine di abbattimento per gli abusi edilizi realizzati sul demanio marittimo di Ardea dal ristorante e bar “La Veranda”, sul lungomare degli Ardeatini. Il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello degli imprenditori impegnati nella struttura balneare e di ristoro. Le demolizioni sono state ordinate il 5 dicembre 2011 dal Comune di Ardea e l’ente locale, il successivo 30 gennaio, ha anche sospeso l’attività di somministrazione di alimenti e bevande nel locale. Il 29 febbraio 2012 sempre il Comune ha poi disposto la chiusura coatta dell’attività, mettendo i sigilli. Provvedimenti confermati dal Tar del Lazio, che ha anche disposto una verifica, affidata al Genio Civile di Roma per accertare lo stato dei luoghi, con particolare riferimento alle opere realizzate nella parte di demanio statale per cui è stata ordinata la demolizione, quelle realizzate o esistenti nel terreno di proprietà dei ricorrenti e le opere per cui gli stessi hanno presentato domanda di condono.
Un accertamento che ha definitivamente convinto i giudici sull’occupazione da parte dei ricorrenti di un’area demaniale marittima senza alcun titolo, dove hanno realizzato abusivamente opere inamovibili e incompatibili con la destinazione e disciplina dei beni demaniali. Sempre i giudici hanno inoltre specificato che la conferma sull’assenza di autorizzazioni per quei manufatti arriva dalla domanda di condono presentata al Comune dai proprietari degli immobili, cui non ha fatto seguito il rilascio di un titolo in sanatoria, dal momento che ciò non sarebbe stato possibile visto che le opere insistono su area dichiarata di interesse paesaggistico. E sulla stessa linea si è mantenuto ora il Consiglio di Stato, che ha respinto l’appello ritenendolo infondato.