L’attuale Amministrazione del Comune di Albano Laziale – guidata dal sindaco Massimiliano Borelli, vicesindaco Luca Andreassi e assessore ai rifiuti Maurizio Sementilli – ha confermato con tre diverse note sia tecniche che politiche la propria totale e assoluta contrarietà al riavvio della discarica di Roncigliano. E lo ha fatto con tre corpose note tecnico politiche spedite nei giorni scorsi all’Area rifiuti della Regione Lazio.
Il progetto avanzato dalla ‘nuova’ società Colle Verde, che ha affittato una parte della discarica dal Gruppo riconducibile al magnate dei rifiuti Manlio Cerroni, è considerato – così si legge tra le carte che il nostro giornale ha potuto consultare – “In contrasto con previsioni normative e indicazioni cogenti della stessa Regione Lazio e appare caratterizzato da elementi di superficialità e incompletezza”.
Dopo la chiusura della discarica e del TMB distrutto da un incendio nel 2016, sembrava che fosse stata finalmente scritta la parola fine sulle sorti del sito.
Invece una nuova società ha presentato richiesta di autorizzazione per realizzare un nuovo impianto di trattamento rifiuti, che prevede anche la trasformazione della frazione umida in biogas. Un impianto faraonico da 120mila tonnellate all’anno di rifiuti, laddove i 10 comuni ex utenti del sito ne producono a mala pena 30mila all’anno. La Regione Lazio ha pertanto avviato il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), a seguito del quale il Comune di Albano ha inviato osservazioni e controdeduzioni, che si sommano alla già nota contrarietà all’uso di quel sito più volte manifestata in tutte le sedi.
“Le osservazioni al progetto sono già partite – ha dichiarato il Sindaco Massimiliano Borelli – L’impianto che dovrebbe sorgere a soli 200 metri dalle abitazioni è in totale contrasto con le normative adottate dalla Regione. Inoltre, nel progetto manca una compiuta e dettagliata caratterizzazione geologica e idrogeologica dell’area di intervento. Non possiamo certo dimenticare che in quella zona sono sotterrate tonnellate di rifiuti e a questo proposito nulla si sa ancora su come si intenda bonificare l’area, cosa che desta notevole preoccupazione tra i cittadini. Un’ultima domanda sorge spontanea: il potenziale quantitativo di rifiuti da lavorare produrrà un residuo che bisognerà capire dove e come smaltire. E su questo la nostra posizione non cambia: no alla riapertura della discarica.
“Queste sono le prime osservazioni che abbiamo inviato alla Regione – ribadisce l’Assessore ai Rifiuti, Maurizio Sementilli – Quando avremo visione di un progetto dettagliato faremo ulteriori rilievi in sede di Conferenza dei Servizi”.