Mentre sul fronte opposto, quello del centro-destra, ci si sta ancora arrovellando nel trovare il nome adatto per tentare di soffiare il mandato-bis al leader di Lbc, ecco che spunta l’outsider. Non uno sconosciuto nella galassia politica latinense: funzionario della prefettura, nonché presidente dell’associazione dei consumatori Co.Di.Ci, Bottoni aveva tentato la corsa verso Piazza del Popolo, non per la poltrona di sindaco ma per un seggio in consiglio comunale, già dieci anni fa. Era il 2011 e, in qualità di segretario comunale del partito, si candidò – senza però essere eletto – nelle file dell’Udc, a sostegno di quella colazione di centro-destra che portò all’elezione di Giovanni Di Giorgi a primo cittadino del capoluogo.
Ma ora Bottoni, che parteciperà alla tornata elettorale alla guida del movimento “Siamo Latina”, punta sulla pista civica e mette subito le cose in chiaro: “La nostra sarà in primo luogo un’esperienza a carattere amministrativo, senza steccati ideologici. Ci sono dei valori comuni, come la legalità e il buon governo, che vanno oltre i confini politici”. Tradotto: un movimento senza connotazione partitica e “aperto all’apporto di tutte le forze politiche: da destra a sinistra”. Insomma, un nuovo fronte civico, alternativo a quello di Lbc. Altra cosa è però il profilo politico personale: è un moderato di centro-destra Bottoni, o meglio – precisa lui – “appartenente ad un’area popolare, ma leggermente spostata a destra”. “Ma la mia storia personale e professionale, anche in qualità di funzionario pubblico – sottolinea –, è completamente scevra da qualsiasi pregiudizio politico”.
Spazio, dunque, alle competenze. Del resto Bottoni, due lauree (una in scienze politiche e l’altra in giurisprudenza) e due master, da 41 anni dipendente del Ministero dell’Interno, da 38 sindacalista (e anche giornalista pubblicista, ci tiene a ricordare), è un profondo conoscitore della macchina amministrativa pubblica. E in questi anni, a capo dell’associazione Codici, ha pungolato l’amministrazione Coletta – tra esposti in punto di diritto ed interventi sulla stampa – sui temi più disparati. Una costante spina nel fianco, sotto certi aspetti. Per gli addetti ai lavori non è di certo un evento eccezionale vederlo prendere parte alle commissioni consiliari che si tengono (o meglio si tenevano, prima del Covid) al secondo piano del civico 1 di piazza del Popolo. Il cimitero la sua principale battaglia: dal rinnovo delle concessioni al nodo del contratto capestro firmato dall’ente comunale con il gestore. Poi le vecchie bollette Tia dei rifiuti, l’affaire Latina Ambiente, il nuovo servizio di igiene urbana targato Abc, la rimessa autobus al Gionchetto. Ma anche il tema della sicurezza, portato avanti con la proposta del commissariato di polizia in q4-q5. E ancora il decoro urbano. Le buche: “Serve programmazione – dice – per non ricorrere ai sistematici lavori di somma urgenza, che fanno lievitare i costi”. Proprio come l’affidamento a ditte esterne del servizio di cura del verde pubblico.
A comporre il pacchetto di liste che andrà a sostenere “Siamo Latina” ci saranno associazioni e sindacati. C’è Elvio Vulcano, rappresentante sindacale della polizia di stato. C’è Norberto Giuliani. E ci sarà anche una lista del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, guidata da Tony Di Marco. Una stampella che – almeno sulla carta – sposta a destra gli equilibri interni al movimento civico. Ma si attendono nuove adesioni. “Ritengo – scandisce Bottoni – che ci siano persone valide sia in quella che viene definita estrema destra che nell’estrema sinistra”. E auspica una “convergenza politica”. Porte aperte, dunque, ad un eventuale appoggio a una colazione di centro-destra? “Non chiudiamo la porta a nessuno”, ribadisce.
Inizia così a prendere corpo un’altra strada: e se fosse invece il centro-destra latinense, scosso dai dubbi su chi puntare per tenere insieme tutte le anime della coalizione, a convergere sul nome ‘esterno’ di Bottoni?